MILANO – Sul settimanale del Corriere della Sera, 7, il caffè torna a far parlare di sè legato ad altri due termini chiave: genere e rivoluzione in Arabia Saudita. La buona notizia è che la bevanda è ancora una volta il tramite per il cambiamento del tessuto sociale, proprio a partire dai suoi luoghi di consumo: i locali. Spazi che storicamente hanno ospitato l’evoluzione dei costumi, raccogliendo al proprio interno diverse classi sociali e anche generi diversi. Ecco che il meccanismo si ripropone in una terra lontana.
In Arabia Saudita è in corso una grande rivoluzione, quella dei caffè
Dalla capitale Riad a Gedda si moltiplicano i locali “misti” dove uomini e donne possono sedersi e chiacchierare. Come scrive Viviana Mazza, sembra davvero che il principe ereditario saudita stia continuando con il suo piano di riforme. Mohammad bin Salman, detto MbS, vuole ridurre la dipendenza dal petrolio e aumentare l’occupazione femminile.
Ferma al 16,5 per cento in un Paese dove il 67 per cento frequenta l’università. E certo il lavoro alle donne è – come ben sa tutto l’Occidente dalla fine della Prima Guerra Mondiale – lo strumento principe per l’emancipazione. Da poco, inoltre, sono legali anche le palestre per ragazze. Restano però alcune, gravi ombre sulla libertà d’espressione dei media e sui dissidenti politici.