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venerdì 22 Novembre 2024
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Apre il primo Caffè Sacher in Italia a Trieste, via Dante. E sui prezzi scoppia la polemica innescata dal sindaco Dipiazza

Oltre alle celebri torte si potranno anche ordinare tantissime altre prelibatezze locali: dalla colazione alla cena, com sei tipi di caffè viennesi, flute di champagne, ostriche e diversi tipi di prosciutto provenienti dall’Istria al Friuli

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A breve inaugura a Trieste il Caffé Sacher (con due effe, al contrario della casa madre di Vienna), che sarà il primo in Italia e fuori dall’Austria. Nel nuovo locale in via Dante si venderanno le celebri torte in arrivo direttamente dalla capitale austriaca. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Msn.

Il primo Caffè Sacher in Italia

TRIESTE – Lì, dove nemmeno tanti anni fa il signor Rosini dalla finestrella incorniciata di legno del suo negozio contava le scatole piene di mocassini in pelle lucida, sandaletti e scarponcini che giacevano in magazzino, oggi c’è un salottino blu. Che ha tutta l’aria di un piccolo boudoir in pieno stile Secessione Viennese. Un po’ nascosto, per ritirarsi da occhi indiscreti.

E sembra di vederle le dame di un tempo fumare la sigaretta con il bocchino. E uscire per scendere la scalinata di quello che un tempo era uno dei negozi di scarpe più storici della città, aperto nel 1913, e oggi sta per diventare un caffè. Ma non uno qualsiasi: a Trieste sta per inaugurare il Caffé Sacher (con due effe, al contrario della casa madre di Vienna), che sarà il primo in Italia ma anche il primo fuori dall’Austria, in uno storico palazzo di via Dante. Le saracinesche saranno alzate a breve. Questione di settimane, se non di giorni.

E lì si venderanno anche le celebri torte dalla ricetta segretissima, in arrivo direttamente dalla capitale austriaca e confezionate nella classica e ormai iconica scatola di legno dell’Hotel Sacher.

Ma si potranno anche ordinare tantissime altre prelibatezze locali, “dalla colazione alla cena, come sei tipi di caffé viennesi, flute di champagne, ostriche e diversi tipi di prosciutto provenienti dall’Istria al Friuli.  Ma niente patatine e salatini per l’aperitivo, per favore, qui saranno aboliti”, premette subito Dizzi Alfons, imprenditore, per la prima volta, di un locale, per cui ha firmato un contratto di franchising con la famiglia Winkler and Gürtler, proprietari del Hotel Sacher a Vienna, aperto da Eduard Sacher nel 1876, inventore della famosa torta.

E che dal 1892, dopo la sua morte, fu preso in mano dalla moglie Anna Sacher. “È stata la prima donna imprenditrice dell’impero e quindi non poteva mancare un suo ritratto appeso qui da noi”, racconta Alfons che si è dato da fare per reperire anche altri quadri e oggetti nei negozi di antiquariato triestini che hanno contribuito all’arredamento del luogo. Dove spiccheranno: un bancone d’effetto specchiato, dove si spillerà birra e si faranno i caffè, poltroncine in velluto rosso e tavoli in marmo nero.

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Il sindaco di Trieste Dipiazza sui prezzi del Caffè Sacher: “Se hai soldi vai, se no guardi” E scoppia la polemica

In margine alla presentazione della pasticceria da segnalare una dichiarazione del sindaco di Trieste. «Se hai i soldi vai, se no guardi». E scoppia la polemica. Si tratta della risposta che il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha dato alla tv locale TeleQuattro che gli chiedeva un commento sugli alti prezzi del Caffé Sacher, che ha aperto in città, dopo una lunga attesa. È il primo della catena che apre fuori dall’Austria.

«Basta polemiche, se hai i soldi vai, se no guardi» ha detto il sindaco, vantando però «grande orgoglio» per l’apertura di un negozio della tradizione austriaca e viennese in particolare. Polemiche si sono verificate per i prezzi alti fissati dal negozio: una fetta della originale torta è venduta praticamente a 10 euro; alti anche i costi di altri prodotti.

«Vorresti un Ferrari? Ma non lo puoi permettertelo, e allora se passa sei lì a guardarlo» rincara la dose il sindaco di Trieste Dipiazza. «È un grande orgoglio – aggiunge – che sia stata scelta Trieste per aprire il Caffè Sacher e nessuno pensa alla cifra enorme che è stata investita per aprire il locale». Il sindaco era lì il primo giorno di apertura, «orgoglioso anche dell’amicizia con il proprietario. Voleva offrimi una fetta ma io ho voluto pagarla», ha tenuto a precisare. Anche sul tariffario troppo alto Dipiazza ha voluto fare delle precisazioni: «Vai a cena nei ristoranti e ti chiedono cifre mai viste, davvero non riesco a capire questa polemica».

FONTEmsn.com
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