MILANO – La maggior parte di noi l’ha conosciuto al bar poco meno di vent’anni fa. Da allora il suo successo è continuato e le sue forme si sono moltiplicate.
Il ginseng non è più solo una preparazione servita al bar come fosse un caffè. Attenzione perché parlare di caffè al ginseng o caffè ginseng è un errore: il caffè è soltanto il caffè. Ma il ginseng è anche un integratore in pastiglie, un decotto, una tintura e altro ancora. Molti sostengono che abbia proprietà energetiche, faccia bene alla circolazione, alzi le difese immunitarie e che sia persino un potente afrodisiaco.
Ma prima di tutto è una radice. Rara (e cara) come l’oro: la pianta del genere Panax (dal quale deriva il termine panacea) è coltivata soprattutto in Corea e Cina, ma anche in Siberia e negli Stati Uniti, dove le autorità stanno facendo di tutto per tutelarla dai raccoglitori abusivi.
Per ottenere le radici di maggior qualità bisogna aspettare 6 anni e, una volta raccolte (rigorosamente a mano e con la massima cura per non rovinarle), lasciare il terreno a riposo per altrettanti.
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