MILANO – Dal cuore dell’Africa, un appello alla sostenibilità del settore del caffè. Sostenibilità che ha come presupposto la garanzia di condizioni di vita perlomeno dignitose (e, possibilmente, prospere) per decine di milioni di produttori e per le loro famiglie. A lanciare questo appello, la ministra ruandese dell’agricoltura Gerardine Mukeshimana.
L’occasione: l’apertura del terzo World Coffee Producers Forum (Wcpf), che si è svolto lunedì e martedì (13-14 febbraio) a Kigali, capitale del Ruanda.
Nato nel 2017, il Wcpf mette a confronto i produttori di caffè di tutto il mondo su temi fondamentali, quali: la sostenibilità, il mutamento climatico, l’ambiente e la prosperità dei produttori.
L’edizione di quest’anno, la prima dopo lo stop imposto dalla pandemia, ha visto la partecipazione di un migliaio di produttori, in rappresentanza di una quarantina di paesi.
“È imperativo garantire maggiori redditi e migliorare il benessere dei produttori” ha dichiarato Mukeshimana. “La sostenibilità dell’industria del caffè richiede che produttori e lavoratori agricoli possano godere di una prosperità condivisa” ha aggiunto.
Mukeshimana ha fatto appello a tutti gli attori della filiera del caffè, affinché riconoscano il ruolo svolto dai produttori nell’assicurare la sostenibilità e la redditività a lungo termine dell’industria del caffè.
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