MILANO – L’intervista di Francesco Sanapo, coffee lover e fondatore di Ditta Artigianale a Yannis Apostoulopulos, amministratore delegato di Sca – Specialty coffee association, avvenuta in diretta streaming durante uno dei pomeriggi culturali di Viva il caffè. Rubrica che quotidianamente alle 15.30, ha fatto compagnia con un viaggio esplorativo nel mondo del chicco, tutta la community di coffeelover costretti nelle proprie case.
Apostoulopulos, qual è il suo caffè preferito?
“Devo parlare di due aspetti: come lo bevo e dove lo bevo. In Europa lo bevo fuori e lo compro in differenti coffee shop anche più volte al giorno, perché mi piace molto provare e per sostenere la specialty community. Quando sono a casa negli Usa lo bevo alle 5 di mattina con V60.
Come cambierà la Sca e quali sono le strategie in atto?
“Siamo impattati da questa grande crisi, stiamo cercando di dare supporto più possibile alla filiera del caffè. Prima di tutto voglio mostrare la mia empatia e il mio supporto all’industria del caffè: dalla manifattura alla caffetteria. Credo che ogni crisi porti con sé un’opportunità.
Baristi e farmer sono i più colpiti in questo momento in tutto il mondo, rischiano di perdere il proprio lavoro. È una crisi economica e umanitaria, è una maratona della quale non si vede la fine, soprattutto in Italia vediamo che la situazione è molto complicata
e lo stesso sta succendendo qui in Usa, c’è molto coffee to go e delivery, si vede in molti Paesi il supporto del local business: supporto per il piccolo roaster o il piccolo coffee shop è difficile per tutti.
La Sca è una piccola company abbiamo molte community e stake holder ma siamo comunque piccoli; abbiamo difficoltà finanziare e difficoltà a fare strategie a lungo termine. Il nostro team si sta dando molto da fare per portare avanti il lavoro dell’associazione e supportare la community dello specialty coffee. Sono sicuro che ci sarà supporto alla community e che i valori dello specialty coffee saranno portati avanti e
questo è l’importante.”
Formazione: nuove strategie
Risponde Apostoulopulos: “Come Sca stiamo provando a supportare la community con più risorse possibile, nessuno ha le risposte esatte dobbiamo imparare gli uni dagli altri. Noi stiamo pensando a nuove strategie per portare avanti la formazione attraverso la digitalizzazione dei corsi.
A gennaio quando abbiamo visto cosa è successo in Cina, abbiamo pensato con il team a come potesse cambiare la formazione, come fare lezioni online, o continuare a fare esami pratici e orali. Ci sono lezioni virtuali su cupping e molto altro per praticare online. Lo scopo è portare avanti la formazione come si può, per non lasciare solo nessuno.
La riposta di Apostoulopulos sulla Wbcc novembre 2020
“Non è chiaro per nessuno cosa accadrà a novembre e se tutti i Paesi potranno
partecipare. Nessuno può predire il futuro e onestamente penso che il mondo sarà diverso, non sappiamo cosa potrà accadere da qui a novembre. Se Melbounre ci sarà o meno, sicuramente se si terrà ci saranno pochi concorrenti in gara. Tutti avranno la possibilità di differire e poter gareggiare l’anno successivo, nel 2021 quindi potenzialmente sarà il campionato più grande e affollato di sempre!”
Come diffondere lo specialty coffee a più persone possibile ? Cosa ne pensa dello Specialty coffee nella grande distribuzione?
“Anzitutto cosa è lo specialy coffee? Per me non è tanto il caffè in tazza, ma è una community che porta avanti dei valori, è importante cosa c’è dietro a quella tazza: sostenibilità ambientale e lavorativa. Tutta la filiera deve rispettare e portare avanti quei valori. Se questi valori arrivano nella grande distribuzione ben venga!
È quasi impossibile da certificare lo specialty coffee perché è un valore intangibile, non c’è una certificazione specifica ma consiste nel credere in quello che si fa e nei valori dello specialty, questo è quello che conta maggiormente. Non bisogna cercare certificazioni ma cercare di diffondere sempre più i valori dello specialty, tra i consumatori, i buyer, la grande distribuzione. Non credo abbiamo bisogno di altre certificazioni ma di sensibilizzare.
La cosa importante per il futuro per quando usciremo da questa crisi è diffondere il valore e l’etica e questo non solo nel mondo del caffè ma in tutti settori. Credo che quando usciremo dalla crisi la gente inizierà a chiedere e considerare di più questi valori.”
La crisi nei paesi di origine
“Per i paesi produttori non si tratta solo di una crisi economica ma anche umanitaria. Molti paesi di America Latina e Africa non hanno un’assistenza sanitaria adeguata a fronteggiare l’emergenza.
Molti farmers sono persone anziane e quindi anche più sensibili al virus, quindi il lato umano mi preoccupa molto. Finanziariamente è chiaro che se sarà più difficile reperire la materia prima i prezzi di mercato saliranno, inoltre se la domanda dei Paesi consumatori scende si creeranno inevitabilmente problemi ai produttori che avranno meno lavoro.”