MILANO – L’Istituto Espresso Italiano (Iei) ha voluto fotografare il ruolo delle donne nell’industria del caffè. Per questo si è mosso per svolgere una serie di interviste ad alcune delle professioniste che lavorano tra le aziende associate. Dopo Ginevra Geracitano, l’Istituto ha parlato di questo tema con Antonia Trucillo, responsabile Accademia e controllo qualità, marketing director di Cesare Trucillo Spa.
Antonia Trucillo, cosa ama di più della sua professione nel mondo dell’espresso?
“L’espresso è conoscenza, espressione di artigianalità, ritualità ed esperienza. Il caffè è materia viva, in costante evoluzione. È un mondo affascinante, fatto di culture e terre diverse. Dietro ogni espresso c’è l’energia di mani e persone umili, ci sono storie fatte di dedizione e sacrificio. Amo incontrare e conoscere la lunga filiera presente dietro ogni tazzina. Dai paesi d’origine ai consumatori che ogni mattina amano prendere l’espresso al bar.”
Come pensa si possa fare cultura dell’espresso in modo più efficace?
Antonia Trucillo: “La tradizione del rito del caffè espresso è il valore più grande che abbiamo come italiani, come industria e quindi dai produttori di macchine e macinadosatori, ai torrefattori e importatori. Il modo più efficace per fare cultura sull’espresso è la coesione di tutti gli attori coinvolti in questo settore. Per dare un reale valore alla tazzina di caffè bisogna fare squadra e riportare il focus della competizione sulla qualità del caffè e non sui servizi finanziari.”
Antonia Trucillo, lei pensa che il mondo del caffè valorizzi abbastanza le donne?
“La risposta è nella professionalità e nella competenza. Essere donna nel mondo del caffè è semplice se si ha la preparazione, le capacità e l’ambizione, come in ogni ambito. Sicuramente una donna forte e preparata, con abilità comunicative e relazionali, riesce a creare un’atmosfera di condivisione che può fare la differenza.”