ROMA – La mattina del 28 marzo un allegro vociare giovanile ha scosso il Caffè Greco. All’apertura del locale, appena aperti i battenti dell’antica caffetteria romana, uno sciame di ragazzi si è riversata nelle raccolte salette, accompagnati da attenti docenti, che illustravano loro la Storia narrata dai numerosi memorabilia, dagli arredi storici e dalle opere d’arte della nostra collezione.
Antico Caffè Greco tappa principale del turismo culturale a Roma
La barista Eleonora, che da 20 anni lavora al Caffè Greco, testimonia che sono tutt’altro che infrequenti questi “assalti”, sia di studenti che di turisti.
Presente a Roma almeno dal 1760, protagonista della scena culturale capitolina, luogo prescelto da artisti ed intellettuali del Grand Tour, il Caffè Greco sito in via Condotti, oltre ad aver accumulato nei secoli un patrimonio storico ed artistico di oltre trecento tra cimeli e opere d’arte, è da secoli un cenacolo di artisti, intellettuali e di persone che comunque amano l’arte, la bellezza e la cultura.
Oltre al turismo culturale odierno, erede dei pionieri ottocenteschi del Gran Tour (dal quale, effettivamente, nasce la parola “turismo”), il Caffè Greco accoglie anche tantissimi romani affezionati a questo luogo iconico, compresi i più giovani.
“Continuano a giungere richieste di visite guidate da parte di numerosi istituti scolastici. E non è una novità che il Caffè Greco attiri le nuove generazioni”, afferma il Presidente del CdA Carlo Pellegrini. “È sempre vivo l’interesse per il più antico locale di Roma”.
D’altronde, come ha efficacemente chiarito Stefano Pizzolato, presidente dell’Associazione Negozi Storici d’Eccellenza di Roma, i locali storici, contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, sono spesso in ottima salute. Anzi, spesso la consolidata tradizione, che si traduce, soprattutto, nell’attenzione al cliente, e nello stretto coinvolgimento dei collaboratori, è proprio quel quid che garantisce ai locali storici la capacità di attraversare indenni le sfide che la Storia continuamente propone.
L’occasione è stato il Forum “Attività storiche: tradizione e futuro delle nostre città” dove è stato presentato l’emendamento al decreto Concorrenza approvato dalle Camere che intende tutelare e valorizzare gli esercizi commerciali d’epoca, per un equilibrio fra lo sviluppo turistico e la salvaguardia della tradizione. C’erano anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il suo consigliere per le filiere produttive Maria Spena. Presente anche Enrico Magenes, presidente della importantissima Associazione Locali Storici d’Italia.
“Noi chiediamo un albo nazionale dove siano inserite queste attività”, spiega Pizzolato, e sottolinea, inoltre, l’importanza di garantire attività storiche nei percorsi di visita degli stranieri, anche per definire l’identità dei luoghi, evitando che vengano sostituite da attività non tipiche oppure non di pregio. E tra i principali problemi Pizzolato vede la mancanza di “un ricambio generazionale” e la “speculazione immobiliare, con il conseguente caro affitti”.
“È importante che la politica si sia sensibilizzata sull’argomento, perché è evidente l’amore per la storia, la cultura, le tradizioni, nutrito sia da parte della popolazione locale che da parte di tutto il mondo”, conclude Carlo Pellegrini.