MILANO – Il primo aprile, Nescafé ha compiuto 75 anni. Pensate: in origine nacque come soluzione per risolvere il problema del caffè invenduto in Brasile. Dopo una serie di problemi per la messa a punto della tecnica di produzione, modificata diverse volte, oggi una tra le bevande più bevute al mondo e vengono consumate oltre 5.500 tazze di caffè solubile Nescafé al secondo, in diverse varietà e in base ai diversi gusti e preferenze delle persone di tutto il mondo. “Festeggiamo la grande storia e tradizione di Nescafé, il primo caffè istantaneo al mondo che è riuscito a mantenere il suo caratteristico aroma nel tempo.
Nescafé negli ultimi 75 anni da semplice caffè in lattina si è evoluto fino a diventare una gamma completa di prodotti e sistemi”, ha detto nell’occasione Carsten Fredholm
Il responsabile della Beverage Strategic Business Unit Nestlé. “Nescafé è presente in oltre 180 paesi e abbiamo l’obiettivo di crescere ulteriormente, in qualità di leader della categoria delle bevande a base di caffè,” ha aggiunto il manager. Innovazione fin dagli inizi Nel 1929, venne sottoposta all’attenzione di Louis Dapples – Presidente Nestlé dell’epoca – un’interessante questione dalla Banque Française et Italienne pour l’Amérique du Sud, dove aveva lavorato in precedenza. Nei primi anni ‘30 dopo il crollo del martedì nero di Wall Street e dei prezzi del caffè, la Banca si ritrovò a dover fronteggiare un’eccedenza di produzione di caffè rimasta invenduta nei suoi magazzini in Brasile. Venne così chiesta a Nestlé una soluzione per poter convertire questo caffè in ‘cubetti di caffè solubile’ da poter vendere poi ai consumatori.
Il chimico Max Morgenthaler collaborò con l’azienda per aiutare i ricercatori a trovare una soluzione
Dopo tre anni di ricerche scoprirono che il caffelatte – ossia il caffè con latte e zucchero – poteva essere convertito in polvere e conservare così il suo aroma a lungo. Ma la polvere non era facilmente solubile e il latte e lo zucchero ponevano problemi a livello di produzione. Il dottor Morgenthaler scoprì, tuttavia, che il gusto e l’aroma del caffè si preservavano meglio nel caffè con latte dolcificato rispetto al caffè con latte non dolcificato.
Scoprì, inoltre, che il caffè si manteneva più a lungo dopo essere stato esposto a temperatura e pressione elevate. Il chimico concluse, quindi, che il segreto per preservare l’aroma del caffè risiedeva nel creare un caffè solubile con un quantitativo sufficiente di carboidrati. Si trattava di una soluzione nuova e totalmente opposta alle convinzioni iniziali. Un anno dopo utilizzò una tecnica specifica per produrre una polvere con queste caratteristiche e la presentò ai membri del Consiglio Esecutivo di Nestlé e ai direttori tecnici come caffè solubile da bere.
Due anni dopo, il 1 aprile del 1938, venne lanciato in Svizzera il caffè solubile con il nome di Nescafé
Lo stabilimento era ad Orbe dove Nestlé organizzò una linea di produzione su larga scala per estrarre il caffè liquido ed essiccarlo tramite il metodo ‘spray drying’. Due anni dopo Nescafé era già presente in 30 Paesi di tutto il mondo. Ma il grande successo e l’avvio della produzione in larga scala avvenne in coincidenza con la secondo guerra mondiale. Accadde che i vertici della filiale Usa della multinazionale elvetica riuscirono a convincere l’esercito americano ad inserire il caffè solubile nella famosa razione K che veniva fornite alle truppe impegnate nelle operazioni belliche.
Nel 1952 lo stabilimento Nescafé di St Menet, Francia, introdusse un’importante innovazione: un prodotto che non aveva bisogno dell’aggiunta di carboidrati. Nel corso degli anni ‘60, il prodotto venne rilanciato in Europa e Giappone e presentato in nuove confezioni in vetro per preservarne la freschezza. Nel 1965 il marchio presentò un’altra novità: Nescafé Gold Blend, il caffè solubile ottenuto tramite il metodo freeze-drying. Nel corso dei decenni Nescafé ha rivisitato la sua ricetta del caffè solubile creando altre varietà: Nescafé Decaffeinato, Nescafé Gold Espresso (Nescafé Gran Aroma), Nescafé Frappé, Nescafé Cappuccino e Nescafé XPress.
Per migliorare la consistenza della schiuma del latte, negli anni ‘90 i ricercatori svilupparono una soluzione brevettata in grado di autoprodurre schiuma che viene ora utilizzata in Nescafé Cappuccino. La stessa tecnologia è stata utilizzata negli ultimi anni per lo sviluppo di Nescafé Nestlé ha voluto spingersi ancora oltre e nel 2006 ha lanciato Nescafé Dolce Gusto in Svizzera, Germania e Regno Unito, e un anno dopo, in Italia e in Spagna. La macchina da caffè per un “caffè come al bar in casa” può preparare bevande sia calde che fredde. Le capsule di Nescafé, Nestea e Nesquik sono disponibili per cinque tipologie di macchine, incluse Melody, Circolo, Piccolo, Fontana e Creativa. Anche Nestlé Professional, la divisione Nestlé che opera nel settore out of home, è una grande fonte di innovazione per Nescafé, offrendo 3 sistemi per bevande calde come Nescafé Alegria, Nescafé Milano e Viaggi, by Nescafé. Secondo il produttore questi sistemi sono ora installati in 400.000 aree di consumo in tutto il mondo, con 175 tazze servite ogni secondo. L’ultima di queste innovazioni, la macchina Nescafé Milano Lounge, è progettata per consentire a un ampio numero di operatori della ristorazione di competere nella categoria, in rapida crescita, della distribuzione self-service delle bevande a base di caffè. Nel 2012 viene lanciato anche in Europa con il nome di Nescafé Alegria per il mercato delle piccole aziende. Fa parte di Nestlé Professional, l’attività di Nestlé che fornisce soluzioni alimentari al mercato dell’Out of home (bar, ristoranti ecc).