MILANO – Dietro al bancone del Donati Caffè, in P.zza Marinetti, 3 a Portogruaro (Venezia), si muove una donna, Angela Donati. La quale con positività offre la sua idea di accoglienza nel suo locale, dove l’aria profumo del caffè Julius Meinl.
Angela Donati, che cos’è per lei il caffè? Un ricordo, un’abitudine, un tramite?
“Il caffè è il buongiorno del mattino, una pausa del pomeriggio, una coccola della sera
Potrebbe descrivere il suo mestiere?
“Un continuo stimolo. Ma anche cercare un’idea vincente, cogliere una sfida. E poi aggiornarsi di continuo, sorprendere il cliente e individuare prodotti sempre nuovi e di qualità.”
Quando Angela Donati ha deciso che il caffè, la culturadel caffè avrebbe potuto essere la sua strada professionale?
“Ad essere sincera, non è stata una scelta personale, all’inizio mi ci sono trovata diciamo per caso. Ho scoperto la cultura del caffe un poco per volta, a piccoli passi, via via che maturavo professionalmente.”
C’è stato un episodio particolare in cui ha pensato di non farcela e perché?
“Più di qualche volta in realtà. Ho aperto una attività completamente nuova, in una zona commerciale e residenziale di nuova costruzione. La mia attività è stata tra le prime ad essere inaugurate, e non potendo contare su una clientela fidelizzata ho dovuto darmi da fare per crearne una e farmi conoscere.
All’inizio di certo è stata una dura prova. Ho messo in discussione il mio progetto più di una volta e ho pensato che non ce l’avrei fatta. Ma ho sempre trovato la forza di rialzarmi e di migliorare. Oggi se mi guardo indietro sono orgogliosa di me stessa e di quello che ho fatto.”
Che cosa direbbe a quella se stessa del passato, in difficoltà?
“Complimenti! Sei una persona determinata, hai creduto in quello che facevi, hai
seminato bene ed ora puoi raccogliere i tuoi frutti.”
E invece, alle giovani donne che vogliono essere protagoniste nel settore del caffè?
Parla Angela Donati: “Il settore della caffetteria è complesso e affascinante assieme ma dico che sbagliano quelle che credono che la gestione di un locale sia solo semplice somministrazione di bibite ed alimenti. Alle spalle ci sono corsi, ricerche e molta creatività.”
Qual è la giornata tipo di Angela Donati
“Mi sveglio molto presto per essere in caffetteria alle 6.30. Nelle prime ore della mattinata
preparo della pasticceria e snacks vari da esporre. Quindi mi dedico al confezionamento delle vetrine. Controllo costantemente le giacenze di magazzino e contatto i fornitori per gli ordini settimanali. Durante la pausa pranzo assieme ai miei collaboratori offriamo un servizio di pasti veloci mentre nel pomeriggio accolgliamo i clienti per la pausa tè, caffè o per l’aperitivo serale.”
Pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?
“No. Credo che sono semplicemente due modi diversi di lavorare ed affrontare i clienti. Tutto stà nelle capacità della singola persona indifferentemente dal sesso.”
Come ha visto evolversi il settore del caffè nel suo ambito specifico professionale?
“Vivendo in un piccolo paese forse manca la cultura per poter cogliere le gradi evoluzioni che hanno interessato il settore negli ultimi anni. Qui in provincia sono giunte solo quelle puramente di natura tecnica per cui oggi abbiamo macchine da caffè sempre più complesse finalizzate ad esaltarne la struttura e l’aroma.
Probabilmente in città universitarie o comunque più grandi le richieste da parte del cliente sono diverse. Si tenda a un bere più “americano” e consapevole, come un caffè filtro o comunque un caffè allungato che in un piccolo paese come il mio non vengono particolarmente apprezzati. Qui il caffè e rimasto uguale a se stesso: un caffè.”
Come intende la giornata internazionale del caffè?
“E’ un giorno in cui offro ai miei clienti la possibilità di vivere l’esperienza di immergersi completamente nel caffè; avventurandosi nell’assaggio di nuove miscele, che mi impegno a spiegare loro accuratamente, così che possano conoscere nuovi gusti, Continenti, differenti tipi di preparazione. E così che possano almeno in questa occasione cogliere quanto vasto e complesso è il mondo del caffè.”
Qual è il tocco femminile che aggiunge qualcosa in più al suo lavoro?
“L’ospitalità. Gli stessi clienti affermano che essere al “Donati Caffè” è come essere a casa!”