NAPOLI – Sono passati degli anni dal dibattito sollevato dal caffesperto triestino Andrej Godina, durante il suo viaggio alla scoperta dei caffè napoletani. Quando il suo palato allenato, aveva condannato la tazzina del celebre Caffè Gambrinus. Il tempo è passato, ma quel giudizio brucia ancora nel cuore dei coffeelover napoletani. I quali hanno deciso di replicare, intervistati in un video. Ecco le parole in difesa della ricetta partenopea.
Napoletani: alcuni consigliano di aggiungere lo zucchero
De gustibus non est disputandum, dice il detto. Quindi, benché esistano tutte le argomentazioni possibili forniti da chi, di caffè, se ne intende, la tradizione dell’espresso napoletano è intoccabile.
Inutile quindi il giudizio di Godina, che aveva dato una valutazione di 4 punti su 10 all’espresso gustato al Caffè Gambrinus. Definendolo con caratteristiche ben poco lusinchiere a partire dalla crema: evanescente di colore scuro, sottile e non consistente; s’intravede il liquido nero sottostante; aroma: rancido, terroso, paglia, latte di mandorla, cacao amaro, nocciola tostata; gusto: molto amaro, non è acido, non è dolce; corpo intenso ma ruvido e astringente; retrogusto intenso e persistente con note aromatiche prevalentemente legnose, leggermente bruciate e di cacao amaro.
Ma, a Napoli, non sono d’accordo.