MILANO – A scavare negli archivi si trovano già nel 2008 ipotesi di quotazione in Borsa di illy Caffè. Sempre seguite da smentite. E il tempo ha dato ragione alle parole dell’azienda triestina. Così anche questa volta. Andrea Illy, numero 1 dell’azienda di famiglia, ha smentito l’ipotesi fatta circolare dal Financial Times.
”Il consulente Roland Berger (quello indicato come possibile incaricato per la quotazione; n.d.r.) ci aiuterà a far crescere i nostri prodotti”, ha chiarito Andrea Illy in una dichiarazione a La Stampa, dopo che il Financial Times aveva avanzato l’ipotesi di IPO.
Il manager ha definito la quotazione “un’ipotesi molto, molto remota”, chiarendo che l’obiettivo ora è far crescere la società, anche mediante una riorganizzazione. E’ questo che starebbe studiando il consulente.
“Il ruolo di Roland Berger – ha detto Illy – è quello di aiutarci a fare una sorta di audit strategico, un controllo delle strategie ed, eventualmente, inserire dei correttivi”.
Perché l’abbaglio del Financial Times? Il fatto è che il recente sbarco in Borsa del caffè Segafredo Zanetti, il marchio di caffè controllato da Massimo Zanetti Beverage Group, si erano fatte più insistenti anche le voci di debutto di Illy, l’altro grande marchio di caffè italiano.
Così non sarà, perché il numero uno della società ha smentito questa ipotesi.