TRIESTE – Andrea Illy torna a commentare il contesto attuale dell’imprenditoria italiana, cogliendo l’occasione per stimolare tutti a fare dei passi avanti sul terreno della sostenibilità. L’intervista che riportiamo dall’articolo di Luca Orlando su ilsole24ore.com, vede il presidente illycaffè esporsi sugli accordi di Parigi, partendo dall’incontro che si è concluso a Glasgow, il Cop26.
La strada sembra ancora molto lunga, ma qualcosa si sta lentamente muovendo nella giusta direzione. Anche se per il momento il risultato, così come lui stesso ha confidato a Il Sole24 ore “è mediocre. Da un altro punto di vista, no aver smentito gli accordi Parigi è qualcosa di enorme”. Si parte da qui.
Andrea Illy: le imprese italiane possono fare molto alla sostenibilità
Certo l’aiuto che arriva dal Governo può esser un ulteriore stimolo ad affrontare di petto la questione ambientale, ma, chiarisce nell’intervista su Il Sole24ore Andrea Illy: “Il vero sforzo non possono che farlo le imprese, principali protagoniste per innovazione e capacità di investire. E qui l’Italia può giocare un ruolo di primo piano, diventando campione del mondo nella sostenibilità e nella transizione ecologica. E in fondo Glasgow conferma quanto già sapevamo: gli Stati, da soli, non bastano per vincere la sfida».
Secondo l’imprenditore, l’Italia nello specifico avrebbe la possibilità di esser competitiva sul percorso green, perché le aziende tricolori possono contare su una forte produzione personalizzata, in nicchie che rappresentano l’eccellenza e un grande valore aggiunto. Paradossalmente, la lontananza dalle logiche di produzione di massa, rende l’Italia il Paese più vicino potenzialmente alla trasformazione sostenibile.
Andrea Illy: “Da qui può nascere un nuovo vantaggio competitivo”
La Regenerative Society Foundation, riporta l’articolo su Il Sole24ore, è la strada diretta scelta da illy: nata nel 2020, composta da una coalizione di imprese private, organizzazioni non-profit, università e accademia, con il supporto di diversi partner pubblici e privati. Questa fondazione, co-presieduta dallo stesso Andrea Illy insieme all’economista Jeffrey Sachs, ha portato al Cop26 un piano operativo dedicato all’azione sulle 3 filiere di grano, caffè e pastorizia in Kenya.
Racconta Andrea Illy su Il Sole24pre: “L’idea è promuovere un nuovo modello di sviluppo, andando ad incidere in primis su un settore, quello agricolo allargato, che direttamente o indirettamente determina la metà del Pil mondiale. Il punto di fondo non è quello di ridurre i nostri consumi ma di migliorarne la qualità”.
E sulla stessa linea si inserisce il progetto presentato all’Agenzia Onu per lo sviluppo agricolo, l’Ifad
Per far partire un modello di agricolutra rigenerativa in Africa. Ora illycaffè, è alla ricerca di potenziali investitori e del sostegno di istituzioni per dare il via all’iniziativa.
Cercando di ripetere l’esperienza che illycaffè ha già cominciato a sperimentare in Etiopia. Racconta su Il Sole24ore Andrea Illy: «Lì abbiamo una nuova piantagione, ma anche una scuola, per diffondere la conoscenza acquisita e veicolarla sul territorio. È un primo progetto che però ha già un impatto diretto su 2mila persone. Ed essendo uno schema che tiene insieme ambiente e sviluppo credo sia la strada giusta per il futuro».
