MILANO – Da New York fanno eco le parole del presidente di illycaffè Andrea Illy, che è intervenuto durante un convegno tenuto dal Gruppo Esponenti Italiani (GEI), associazione presieduta da Mario Platero. I temi che ha affrontato l’imprenditore triestino sono stati diversi, ovviamente seguendo il file rouge del brand italiano di caffè a confronto con le sfide presenti, future, anche a confronto con i grandi player internazionali.
Wall Street sembra ancora nell’orizzonte descritto da Andrea Illy
Così ha riportato l’Ansa: l’obiettivo sarebbe quello di approdare in tre anni alla quotazione in borsa, idealmente, secondo quanto dichiarato da Andrea Illy, puntando proprio New York e poi Milano. Un’operazione che sarà possibile portare avanti dopo aver valutato bene pro e contro nel fare il proprio ingresso sulla piazza statunitense.
Ancora sull’Ansa, si discute del futuro del caffè rispetto alla minaccia del cambiamento climatico, che spinge le aziende come illycaffè a trovare soluzioni di adattamento.
Andrea Illy in questo caso si è espresso anche in qualità di copresidente di Regenerative Society Foundation insieme con Jeffrey Sachs, sottolineando l’impegno dell’azienda nel garantire caffè di qualità, frutto di una selezione alle origini che promuove il contatto diretto con gli stessi farmers.
Ed è proprio sul concetto di qualità che si ricollega il discorso del mercato USA che, così come lo ha descritto Andrea Illy sull’Ansa, è sofisticato, pronto ad investire sulla materia prima eccellente.
Qui esiste un margine per svilupparsi per dei brand come illycaffè che rappresentano il meglio del made in Italy.
Anche Radiocor ha ripreso l’intervento, confermando l’agenda di illycaffè verso la Borsa: la meta di New York viene descritta dallo stesso Andrea Illy come eccessiva, in primis per il costo elevato, per il bisogno di avere una capitalizzazione molto più alta nonché una quota solida negli Stati Uniti.
La Cina fuori dai giochi
Sempre Radiocor, tratta il tema Cina: Andrea Illy è piuttosto chiaro su questo punto, togliendo questo Paese dal mirino del brand “Non è nostro obiettivo avere la Cina come secondo mercato […] ma stiamo crescendo e stiamo crescendo con partnership locali”.
illycaffè, con una presenza in 140 Paesi, costituisce il marchio di caffè più globale al mondo – così ha pubblicato Radiocor citando le parole di Andrea Illy – e il goal auspicabile è quello di fare degli USA il mercato di riferimento, superando la stessa Italia.
In che modo? A spiegarlo sempre Andrea Illy, su Radiocor: evitare la massificazione portata avanti dai concorrenti, evitare di perdere di esclusività e restare coerenti con l’idea di una miscela unica.
Il vero valore aggiunto di illycaffè è quello di poter contare su un importante capitale culturale che si esprime proprio nel dna di un’azienda italiana, seppure con i limiti derivanti dalla gestione familiare e da una bassa produttività.