di Piercarlo Fiumanò*
TRIESTE – Raddoppio dei ricavi in dieci anni, raddoppio a 600 dei punti vendita monomarca, ampliamento della gamma dei prodotti: illycaffè reagisce alla corsa alle concentrazioni sul mercato mondiale del caffè e lancia il guanto di sfida ai big del settore.
«Puntiamo su una crescita sostenibile per restare indipendenti», spiega il presidente e ad Andrea Illy (FOTO). Il bond da 70 milioni di euro annunciato al mercato consentirà all’azienda triestina di affrontare con le proprie risorse il rapido consolidamento dell’industria mondiale di settore che oggi vale 80 miliardi di dollari. Il bond, interamente sottoscritto da Pricoa Capital Group, potrà essere esteso dalla società fino a un massimo di 140 milioni di dollari. Munizioni utili -spiega Andrea Illy- per «garantirci una maggiore flessibilità finanziaria per sostenere i nostri progetti di sviluppo».
Ogni giorno 7 milioni di tazzine vengono servite con la miscela del caffè illy.
La corsa alle concentrazioni nel mondo del caffè è appena iniziata: «In uno scenario dove si stanno muovendo prede e predatori -spiega Andrea Illy- ci garantiamo la sostenibilità finanziaria puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità».
Lo scenario competitivo è in movimento: «Il segmento del caffè tradizionale, che pesa per l’85% sui consumi a livello mondiale, subisce la concorrenza del mercato delle monodosi (cialde e capsule). Per questo le imprese che non sono forti nei sistemi porzionati, un business ipercompetitivo con molte barriere all’ingresso anche di natura tecnologica, sono costrette a cercare linee di crescita esterna per evitare di trasformarsi in prede».
Un rischio che non corre illycaffè. Il piano strategico dell’azienda triestina, sottolinea Andrea Illy, avvalora la decisione, su consiglio dell’advisor Roland Berger, di scartare l’opzione della quotazione in Borsa: «Siamo una azienda di famiglia. Così proteggiamo il sogno del fondatore Francesco Illy (l’azienda è nata nel 1933) di produrre il più importante marchio del caffè di qualità nel mondo».
Illy delinea così una strategia di crescita che punta sull’individuazione dei migliori bar, alberghi e ristoranti in tutto il mondo (rappresentano il 20% dei consumi totali di caffè) per aumentare le quote di mercato.
La società sta anche cercando di spingere nel settore del consumo domestico di alta qualità lanciando il guanto di sfida alle capsule Nespresso sponsorizzate da George Clooney.
Un modello di business (costumer solution) per offrire il miglior servizio al consumatore ampliando la gamma dei prodotti (non solo capsule) e delle macchine per il caffè (come la nuova Moka con il design di Alessi): «Siamo la marca di caffè più globale al mondo. Il piano prevede il raddoppio a quota 600 dei nostri punti vendita monomarca con nuovi sistemi in distribuzione selettiva a rivenditori indipendenti ma selezionati».
Illycaffè non sta a guardare. I conti confermano una ripresa in atto.
Nel 2014 illycaffè ha realizzato un fatturato consolidato di 391 milioni (+4,5%), un Ebitda di 62 milioni (+15%) e un balzo del 50% dell’utile netto a quota 12 milioni dai 7,8 dell’esercizio precedente.
In miglioramento la posizione finanziaria netta dai 112 milioni di euro nel 2013 ai circa 97 milioni nel 2014.
E anche il 2015 conferma il trend positivo: «Un elemento fondamentale di questa strategia-chiarisce Andrea Illy- proviene da indicatori finanziari in ulteriore miglioramento per quanto riguarda livello del debito e redditività».
A livello di gruppo il fatturato ha raggiunto i 429,5 milioni di euro (in crescita del 4,5% sul 2013) con un margine operativo lordo di 62 milioni e un utile netto di 5 milioni.
Il valore aggiunto di illycaffè, a livello consolidato, è stato pari a 137,4 milioni di euro (+11,4% rispetto al 2013) ed è stato tutto reinvestito all’interno dell’azienda.