MILANO – Eudr, agricoltura rigenerativa. trend di consumo e progetti di quotazione al centro di un’intervista ad Andrea Illy, presidente di illycaffè, che è stato ospite di The Pulse, una trasmissione di Bloomberg, condotta dalla giornalista Francine Lacqua. Riportiamo alcuni dei passaggi salienti. L’Eudr è una norma a forte impatto – ha esordito Illy – poiché introduce delle regole, anziché degli incentivi.
Regole alle quali i paesi produttori hanno difficoltà a uniformarsi, poiché non sempre essi sono dotati delle tecnologie necessarie per realizzare la georeferenziazione e raggiungere la piena tracciabilità, come richiesto dall’UE, oltretutto in tempi molto brevi.
Ma penso che con tanto lavoro e con il sostegno degli investimenti privati la maggior parte dei paesi ce la farà.
E ciò è un fatto positivo, perché sarà possibile certificare che tutto il caffè importato nell’UE non è coltivato in aree deforestate, anche se la mia personale opinione è che sia già così. Non condivido la stima dell’UE secondo la quale il 7% del caffè sarebbe coltivato in aree deforestate. Nei miei calcoli siamo invece prossimi allo zero.
Come Andrea Illy giustifica questa diversa valutazione?
È difficile fare dei calcoli precisi, perché molte delle aree di produzione dell’Africa non sono tracciate. I dati rilevati dai satelliti non sono sempre pienamente attendibili e vanno dunque integrati con rilievi sul campo, cosa che si sta ora facendo.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.