domenica 22 Dicembre 2024
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Parla l’ingegnere Andrea Bonomi: “Tecnologia, qualità e consumi: è questo lo sviluppo delle macchine professionali per caffè espresso”

Bonomi: "Quel che colpisce in maggior misura è il fatto che, paradossalmente, anche questi ultimi anni – di certo non semplici per il settore horeca – hanno stimolato ulteriori rapide evoluzioni del prodotto al fine di rispondere alle nuove esigenze di mercato, in primis in ambito digitale."

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MILANO – Dietro una macchina professionale per l’espresso c’è un lavoro complesso che parte innanzitutto da una fase di ricerca e sviluppo per poter apportare innovazioni tecnologiche sui modelli a disposizione del mercato. Per addentrarci in questo universo spesso futuristico, ci siamo rivolti a un esperto: l’ingegnere Andrea Bonomi, Horeca Marketing Director presso Evoca Group e ancor prima Gaggia Project Manager Director.

Bonomi, lei ha un’esperienza lunghissima come responsabile Marketing e Prodotto di macchine per diverse grandi aziende: quali sono i salti più importanti in termini tecnologici che hanno subito questi strumenti sempre più all’avanguardia?

“Indubbiamente, da tempo stiamo assistendo allo sviluppo di molteplici tecnologie innovative per le macchine da caffè professionali. Quel che colpisce in maggior misura è il fatto che, paradossalmente, anche questi ultimi anni – di certo non semplici per il settore horeca – hanno stimolato ulteriori rapide evoluzioni del prodotto al fine di rispondere alle nuove esigenze di mercato, in primis in ambito digitale.

Cito a titolo di esempio due soluzioni sviluppate per la nostra gamma superautomatica, ossia l’app gratuita Coffee Appeal, che consente di selezionare e personalizzare le bevande dallo smartphone, e Coffeed, il sistema di telemetria per la gestione da remoto dell’intero parco macchine.

La Reale (foto concessa)

Al contempo, la voglia di socialità e il desiderio di normalità sembrano premiare sempre di più il “bello e la qualità”. In tal senso, riscontriamo un interesse crescente verso i nostri prodotti top di gamma Gaggia Milano, come la nostra ammiraglia La Reale con la tecnologia DFC e La Radiosa con il suo sistema EvoMilk, ma anche La Solare, che ha esordito trionfalmente a Host 2021 conquistando uno Smart Label Award
per l’innovazione.

La Radiosa (foto concessa)

Ultima ma non meno importante, anche se potrebbe sembrare inutile ricordarlo al giorno d’oggi, è l’attenzione all’ambiente e ai consumi, ambito nel quale già da tempo stiamo investendo per lo sviluppo di soluzioni e sistemi all’avanguardia.

Esemplificativa è la modalità software Eco Mode già presente su diversi modelli della gamma Gaggia Milano, che consente un notevole energy saving pur mantenendo la macchina pronta all’uso – prerogativa irrinunciabile per una macchina da caffè professionale.”

Quando il design – soprattutto per trovare soluzioni per l’home bar – condiziona la tecnologia della macchina, che deve tornare compatta per adattarsi all’estetica?

“Ciò si verifica quando si mira a coniugare le tecnologie high-end tipiche delle macchine professionali con design pregiati e compatti che allo stesso tempo offrono soluzioni pratiche per l’utilizzatore – tra cui il display per il controllo dei parametri di estrazioni e la tanica di alimentazione idrica.”

Un perfetto esempio di simbiosi tra funzionalità e design è La Dea, ultimo gioiello firmato Gaggia Milano: come è nata? Come si è sviluppata la sua progettazione? Cosa è stato più sfidante da realizzare di questo modello?

la dea gaggia
La Dea, la nuova macchina da espresso (immagine: Gaggia Milano)

“Indubbiamente! Devo dire che siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti dai riscontri ricevuti in occasione delle presentazioni fatte nelle fiere di settore, da World of Coffee di Milano fino ad arrivare a Gulfhost di Dubai.

L’idea di sviluppare un modello di questo genere è nata un po’ di tempo fa, nel momento in cui abbiamo intercettato un nuovo trend di mercato con un grande potenziale, e colto come un brand storico come Gaggia Milano, unito a un prodotto sintesi di design e tecnologia, potesse dare vita a una combinazione vincente. La Dea è una macchina da caffè pensata per i “coffee lovers”, nonché baristi esigenti e sofisticati: un modello compatto dal design minimalista, con linee ricercate e di gusto piacevolmente retrò, che racchiude in sé tecnologie e componenti tipicamente professionali, tra cui il gruppo caffè e la caldaia interna.”

La Dea è dimensionata per un traffico giornaliero sino a circa 50 espressi: potrebbe esser la soluzione ideale per portare finalmente a un salto di qualità della tazzina anche nei ristoranti e negli uffici?

“Assolutamente sì. La Dea si sposa perfettamente con il gusto e i consumi tipici di locazioni raffinate e dalle dimensioni contenute, come boutique café, concept store, chioschi, cocktail bar e uffici in cui si vogliono offrire un’immagine e una qualità elevata.”

A World of Coffee avete lanciato per la prima volta il macinino G5: quali sono le sue caratteristiche tecniche che lo rendono innovativo e com’è nato questo grinder targato Gaggia Milano?

Macinino G5
Gaggia Milano: l’innovativo macinino G5 con il sistema Dose On Demand

“G5 vanta un design accattivante e moderno, che anche in questo caso si accompagna a dimensioni compatte. Notevole è la tecnologia di cui è dotato, che include il sistema brevettato Dose On Demand, pensato per premacinare automaticamente la dose per la tazza successiva, consentendo di coniugare la freschezza del caffè alla rapidità del servizio.”

Perché sempre più negli ultimi tempi i costruttori di macchine per espresso stanno sviluppando propri modelli di macinini? Ha anche a che fare con la possibilità di comunicare tra le due attrezzature via Bluetooth?

“Ritengo sia una scelta strategica, che nasce dalla consapevolezza che proprio dal macinino ha inizio il processo di trasformazione che porta poi alla bevanda: non si può dunque prescindere dal considerarlo parte integrante del “sistema macchina” per erogare un caffè di qualità. Certamente, in quest’ottica, la comunicazione integrata tra le due apparecchiature è una logica conseguenza.”

Tornando al design, anche il G5 è frutto della creatività dello Studio Bonetto, che ha collaborato con voi per il rilancio della gamma di Gaggia Milano: Bonomi, cosa ci racconta dell’estetica di questo macinacaffè?

“Volevamo dare vita a qualcosa di speciale: credo che il nostro brief sia stato molto efficace, e altrettanto il risultato finale! Siamo davvero soddisfatti di questa collaborazione, che ormai prosegue da alcuni anni.

Superautomatiche VS tradizionali, l’eterno confronto: Bonomi, con il suo occhio legato al prodotto come ci racconta questa dicotomia?

“Un eterno dilemma che ancora ci stupisce uscendo dalle logiche razionali, tanto che neanche quello che qualcuno chiama “ibrido” ha messo ancora d’accordo questi due mondi. La realtà è che da un lato ci sono diversi segmenti di mercato, ciascuno con esigenze specifiche, e dall’altro il “percepito” e il modello di business che i nostri clienti intraprendono per i loro coffee shop, elementi divenuti centrali nel mondo del caffè. In ogni caso, il nostro obiettivo è quello di essere reattivi, nonché essere sempre pronti con soluzioni ad hoc per soddisfare le diverse esigenze di mercato.”

Ma un uomo di Marketing deve sempre avere lo sguardo rivolto al futuro: come la vede la macchina del futuro?

Bonomi conclude: “Concedetemi di non svelare tutti i nostri segreti aziendali né di rovinare sorprese, anche perché spero proprio che presto riuscirò a mostrarvi la nostra macchina del futuro! In ogni caso, sono convinto che la risposta alla sua domanda stia già nel pay-off di Gaggia Milano, “Tradizione in continua evoluzione”.

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