MILANO – Un nuovo colpo al consumo delle bibite dolcificate e gassate arriva da uno studio presentato al congresso annuale dell’ American Academy of Neurology di San Diego (Usa).
Bere questo tipo di bevande, in particolare quelle ‘diet’, è associato ad un aumento del rischio di depressione negli adulti.
Al contrario chi preferisce il caffè ha un rischio leggermente inferiore. La ricerca porta la firma del Research Triangle Park in North Carolina (Usa). «Le bevande a base di soda, il caffè e il tè – afferma Honglei Chen, autore dello studio – pur se comunemente consumati in tutto il mondo hanno comunque effetti importanti sul fisico e conseguenze non da meno sulla salute mentale».
Lo studio ha coinvolto 263.925 volontari tra 50 e 71 anni dal 1995 al 1996.
I ricercatori hanno valutato quindi il consumo di bibite con soda, tè, drink come il “punch” e caffè.
Circa dieci anni dopo hanno verificato dal 2000 i casi di depressione tra i volontari. Ebbene lo studio ha registrato 11.311 diagnosi di depressione. Inoltre, è emerso che le persone che bevevano più di quattro lattine di soda al giorno avevano il 30% più probabilità di sviluppare questo disturbo rispetto a chi non le consuma.
I partecipanti che invece hanno bevuto quattro bicchieri di ‘punch’ alla frutta avevano un rischio del 38% maggiore di incorrere nella depressione. Mentre chi preferisce quattro tazze di caffè ha circa il 10% in meno di probabilità di sviluppare la depressione.
«Il nostro lavoro – suggeriscono i ricercatori – indica che preferire il caffè non zuccherato alle bibite dolci in versione ‘diet’ può ridurre il rischio di soffrire di depressione. Ma – concludono – sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati».