MILANO – Export in frenata per i produttori latino americani, secondo i dati dell’Anacafé, l’autorevole associazione nazionale del caffè del Guatemala. Essa elabora e raccoglie i dati sulle esportazioni forniti da 9 paesi del centro e sud America, produttori soprattutto di caffè arabica lavati.
Export: ecco alcuni dati
Le esportazioni hanno subito a giugno un calo del 12,8% rispetto allo stesso mese del 2012; risultando pari a 2,35 milioni di sacchi da 60 kg e riflettendo i cali produttivi causati, in quasi tutti i paesi (fa eccezione la sola Colombia), dal diffondersi della ruggine del caffè.
Il bilancio rimane però positivo se estendiamo il raffronto agli ultimi 9 mesi.
Tra ottobre 2012 e giugno 2013
Gli imbarchi di questo gruppo di paesi sono stati pari a 21.738.800 sacchi, con un incremento del 6,15% rispetto al pari periodo dell’annata 2011/12.
Fatta eccezione per Costa Rica (-0,14%), Honduras (-7,51%) e Messico (-3,62%), tutti gli altri paesi registrano una variazione positiva sull’anno precedente; con miglioramenti sensibili in Nicaragua (+30,04%), Perù (+17,92%), Colombia (+14,35 %) e Repubblica Dominicana (+12,71%).
Favorevole anche l’andamento dell’export di El Salvador (+2,53) e Guatemala (+3,01).
L’export dei 9 paesi latino americani
Esso ha raggiunto, nell’arco dell’intero 2011/12, un totale di 28.103.437 sacchi.
Le proiezioni attuali indicano che il dato per dell’annata caffearia in corso dovrebbe superare del 5% circa quello dell’annata passata.
Oltre il 60% delle piantagioni del Guatemala sono obsolete e vanno sostituite con nuove cultivar più produttive e resistenti alla roya.
Il grido d’allarme lanciato da Anacafé
Discussioni avvenute durante il XXIV Congresso nazionale del caffè, che si è svolto il 25 e 26 luglio.
Secondo le stime dell’associazione, 6 arbusti su 10 hanno più di 15 anni di età; il 29% ha un’età compresa tra i 4 e i 15 anni e solo il restante 11% meno di 4 anni.
L’età avanzata delle piante ha acuito i problemi legati al diffondersi epidemico della ruggine del caffè; essa ha colpito (in diversa misura) il 70% delle piantagioni guatemalteche. A giudizio degli esperti locali andranno rinnovati almeno 70mila ettari di piantagioni; non torneranno produttivi prima di 4-5 anni .
Il presidente di Anacafé Nils Leporowski ha dichiarato, la settimana scorsa, che la roya ha causato, sin da quest’anno, un calo produttivo del 15%; comportando anche la perdita di oltre 70mila impieghi stagionali nel settore agricolo.