MILANO – Ogni cliente ha le sue preferenze in questione di locali: dove andare, dove restare, quali sono invece i luoghi in cui andare con gli amici, quali dove entrare per incontri di lavoro. Gli amanti del bar hanno sicuramente diverse manie da rispettare quando devono scegliere il loro luogo prediletto per consumare cibo e bevande. Ecco alcuni esempi di fissazioni che caratterizzano le popolazioni nel mondo, dal sito ilmanifesto.it, da un articolo di Mariangela Mianiti.
Amanti del bar, amanti dei rituali
Esistono innanzitutto delle discriminanti che creano due macro categorie: i bar popolari e quelli dei radical chic.
Nei primi non manca mai la rosea Gazzetta, il barista ti dà del tu e ti saluta per nome; gli arredi seguono più l’estro creativo del proprietario che il design e ci incontri di tutto. Qui arriva l’operaio o l’imbianchino con i vestiti macchiati di pittura; gli impiegati che fanno due o tre pause caffè; le mamme che, dopo aver portato i figli a scuola, si concedono un’ora di chiacchiere, i maniaci del gratta e vinci; i pensionati che discutono di politica e provvedimenti economici; i professionisti che incontrano qualche cliente. Infine i creativi che lavorano in un angolo con il loro portatile.
Nei secondi i colori e gli spazi sono curati
I baristi ossequiosi, non ci sono televisori o slot machine e la clientela si divide fra ragazze e signore con la borsa giusta, professionisti rampanti, genitori borghesi con figliolanza viziata; manager in pensione con velleità letterarie, hipster che non li distingui uno dall’altro, padroni di cani infiocchettati; coppie che parlano perfettamente le lingue straniere.
C’è però un particolare che separa più di altri questi due mondi, la qualità delle brioche
Nei bar sport sono spesso surgelate, nei secondi trovi più facilmente quelle di pasticceria. È una cosa che crea profonde crisi di scelta in chi, come me, preferisce il colorato mondo del bar popolare. Ma non sopporta i cornetti che ti sembra di mangiare cartone. È come vivere scissi in due dall’amore per la brioche. Metafora della divisione sociale secondo cui se sei popolo mangi quel che passa il convento, se sei fighetto opti per l’arredo elegante e la pasticceria.
Una sola cosa è uguale ovunque
Le abitudini, che si manifestano in tanti piccoli gesti: stesso posto a sedere, stesso tipo di caffè o cappuccino, stessa brioche. Trasversale per età è anche la lotta per il giornale, combattuta soprattutto dagli anziani. Tutti si litigano il quotidiano del bar.
Sono ormai rari quelli come un mio amico che ogni mattina arriva al bar con il proprio giornale, va al tavolino prediletto e guai se qualcuno gli rivolge la parola mentre legge sorseggiando il caffè.