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Altromercato a 34 mil di fatturato e 1° bilancio sociale: sono donne il 54% dei dipendenti

Alessandro Franceschini, presidente di Altromercato: “Chi ci conosce sa che la sostenibilità non è per noi un bel vestito ma bensì quello che c’è sotto il vestito, un insieme di valori che hanno dato vita ad Altromercato e che da oltre 30 anni ci spronano a operare ogni giorno per attuare un piccolo cambiamento lungo le filiere produttive. Raccontare il risultato complessivo di questi piccoli cambiamenti, serve a dimostrare un modello economico realmente capace di cambiare l’economia lungo le filiere sia produttive che distributive”.

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MILANO – Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio equo e solidale in Italia e la seconda al mondo, ha presentato giovedì 31 marzo 2022, nella chiesetta di San Carlo alle Rottole, in via Palmanova 20 a Milano, il proprio bilancio sociale. Una fotografia degli impatti virtuosi dell’impresa sociale formata da 87 dipendenti di cui il 54% donne, con 34 milioni di fatturato, 87 soci e 225 punti vendita in 74 provincie in Italia, 3000 volontari di cui 87% donne che mira a favorire il mercato equosolidale senza marginalizzazione né sfruttamento, e a proteggere e rispettare il nostro pianeta.

Un modello economico per la sostenibilità

“Chi ci conosce sa che la sostenibilità non è per noi un bel vestito ma bensì quello che c’è sotto il vestito, un insieme di valori che hanno dato vita ad Altromercato e che da oltre 30 anni ci spronano a operare ogni giorno per attuare un piccolo cambiamento lungo le filiere produttive.”

“Raccontare il risultato complessivo di questi piccoli cambiamenti, serve a dimostrare un modello economico realmente capace di cambiare l’economia lungo le filiere sia produttive che distributive” afferma Alessandro Franceschini, presidente di Altromercato.

L’impresa sociale promuove un consumo responsabile critico di scelta e di orientamento ai diritti con il raggiungimento di quasi 200mila follower sui canali social e milioni di consumatori e consumattivisti, consumatori che scendono nelle piazze fisiche e virtuali, che agiscono nel concreto per cercare un cambiamento e che ci mettono la faccia.

“Abbiamo deciso di raccontare il nostro bilancio sociale di sostenibilità che descrive tutto quello che Altromercato sta realizzando, concentrandosi su 3 pilastri che ci hanno reso una realtà nativa sostenibile.”

“Prosperity for People and Planet è il nostro modello che crea valore distribuito e benessere condiviso in una dimensione di lungo periodo, che genera impatti principalmente di valenza sociale e comunitaria, e che include sempre l’aspetto ambientale, perché la crescita economica e sociale non possono prescindere dalle condizioni planetarie” afferma Valeria Calamaro responsabile marketing e sostenibilità Altromercato.

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Il bilancio sociale di Altromercato (foto concessa da Altromercato)

Il primo bilancio sociale di Altromercato Impresa Sociale è consultabile a questo link ma i tre pilastri possono così essere sintetizzati:

Prosperity: il valore creato dalla filiera Altromercato

Altromercato sceglie di non parlare di profitto ma di Prosperityche significa benessere condiviso: realizzare un commercio sostenibile che crea valore e lo distribuisce, portando un impatto positivo concreto per tutti gli attori della filiera, dal produttore al consumatore.

Con Prosperity si indica anche trasparenza nelle azioni commerciali, a partire da un compenso equo riconosciuto ai produttori e un prezzo trasparente spiegato con chiarezza al cliente finale.

L’esercizio 2020/2021 si è chiuso con una perdita di 779 mila euro, in linea con quanto previsto in sede di presentazione di budget – come necessità di investimenti iniziali per l’avvio del piano industriale stesso – ma il valore della produzione netta è cresciuto del 13% rispetto al 2020 passando dai 30,245 milioni di euro dell’anno precedente ai 34,258 dell’ultimo anno sociale, andando ad impattare positivamente sull’acquisto ai produttori.

Una crescita che ha interessato la gran parte dei canali di vendita, con risultati particolarmente positivi nel canale delle botteghe Altromercato (gestite dalle cooperative socie) e dei partenariati industriali.

Prosperity è anche maggiore facilità di accesso al credito per le piccole realtà con limitate dimensioni commerciali.

La relazione diretta tra Altromercato con i suoi produttori

Nel 20-21 Altromercato ha accolto il 100% di richieste di prefinanziamento (pagamento anticipato su ordine di acquisto) erogando un valore pari a quasi 5,2 milioni di euro, a favore dei produttori nel sud del mondo in incremento significativo rispetto all’anno precedente, in un anno delicato di tempesta perfetta come quello della pandemia. Si registra una crescita del +12% di acquisti food e materie prime dai produttori.

Elemento fondamentale è la relazione diretta e continuativa che Altromercato intrattiene con i suoi produttori. Dialogo e condivisione sono elementi che costituiscono la base delle relazioni nel Commercio Equo e Solidale.

Distintivo è inoltre il sistema eticamente orientato e partecipato di finanza etica, basato sul prestito sociale, ricorso a banche con codice etico, ingresso di soci finanziatori orientati al social impact e affiancamento della nuova Fondazione Altromercato.

People: un network duraturo che migliora le condizioni di vita

Al centro del bilancio sociale di Altromercato ci sono le persone, le loro storie e i loro diritti. Altromercato vanta relazioni durature e continuative di oltre 9 anni, con oltre il 25% dei produttori, questo grazie alla consapevolezza e volontà di diffusione di quelli che sono gli impatti sociali diretti e indiretti generati sulle persone lungo la catena.

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Produttori di Altromercato

Dal primo Osservatorio sostenibilità produttori in cui si è analizzato, grazie alle loro risposte, anche l’impatto sociale, il 59% degli intervistati riporta migliori condizioni di vita, aumento del reddito e del tasso di impiego, grazie alle attività con Altromercato.

Il 67% delle organizzazioni ritiene di dare lavoro a fasce deboli della popolazione arrivando a toccare punte dell’82% in Asia. Ha misure di sicurezza e tutela del lavoratore Il 67% delle organizzazioni riesce ad offrire servizi sanitari e di salute, il 95% ha programmi di sicurezza sul lavoro e di coinvolgimento dei soci e lavoratori

Il 95% di queste coinvolge lavoratori nei processi decisionali sulle questioni che li riguardano direttamente.

Sempre dall’Osservatorio, emerge una grande attenzione per progetti dedicati ai giovani e il 69% ha progetti di formazione professionale dedicati a loro.

Empowerment femminile

Altromercato, si pone con autorevolezza e attivismo contro discriminazioni, diseguaglianze, sfruttamento, e offre pari opportunità, empowerment e riscatto sociale, innovazione e formazione.

L’82% dei produttori ha progetti per l’empowerment femminile e il 58% offre loro ruoli di responsabilità. Il 65% considera tra le fasce deboli a cui dà lavoro, quella delle donne in difficoltà – considerata la fascia più fragile socialmente – e nel caso dei produttori in Africa viene indicato il 100%.

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Empowerment femminile: alcuni dati (foto concessa da Altromercato)

Nel caso di Altromercato (team dipendenti) il 54% del personale è donna, le assunzioni nuove sono state per il 62% donne e vi sono agevolazioni per la maternità e la flessibilità nel lavoro. Le donne sono il 29% del CdA e il 40% dei responsabili di area e unità.

Il protocollo Made In Dignity Altromercato mette al centro di tutto la dignità del lavoro, non solo a sud del mondo, ma in tutte le declinazioni del sistema Altromercato.

Made in Dignity è un modello innovativo di cooperazione integrata, un accordo che pone al centro la dignità della persona e la dignità del lavoro e vede Altromercato – per il quale il commercio e la cooperazione sono strettamente legati alla relazione tra le persone – come regista, garante e responsabile di una filiera equa e sostenibile che porta a un impatto economico, sociale e ambientale per tutti gli attori coinvolti in esse.

Tre progetti pluriennali presentati per zucchero e cacao, le cui parole chiave sono co progettazione e co design oltre il profit e nonprofit, relazione diretta dei partners (comunità locali, distribuzione o industria e partner scientifici), impatti e impegno a lungo termine, trasparenza e tracciabilità, a volte con Blockchain.

Planet: verso un’agricoltura positiva, una logistica responsabile e un packaging sostenibile

Altromercato punta a creare un commercio che rispetti l’ambiente attraverso filiere trasparenti in grado di concretizzare l’impegno costante nella lotta al cambiamento climatico.

Per questo promuove un’agricoltura positiva, consapevole, attenta ai territori e alle comunità e alla ricerca del miglior equilibrio tra le possibilità, la progettualità e la capacità dei produttori in loco.

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L’agricoltura positiva e la logistica responsabile di Altromercato (foto concessa da Altromercato)

Sempre sulla base dei dati raccolti attraverso l’Osservatorio sulla sostenibilità, per le filiere e alla base dei propri prodotti, i numeri legati all’agricoltura biologica per chi produce food sono: produzione biologica per l’82%, il 36% produzione naturale o a lotta integrata, il 30% in conversione verso biologico.

Altromercato sostiene le coltivazioni biologiche che proteggono la biodiversità: nel 2020-21 ha lavorato con una rete bio di 69 produttori e fornitori per la fornitura di alimenti e materie prime. Le vendite di food certificato da agricoltura biologica sono cresciute dell’8%, seppure in misura minore rispetto alle vendite generali (+16%).

Nel comparto dell’alimentare confezionato Altromercato, esse rappresentano oltre il 70% del valore totale ed il 57% delle referenze in offerta. Il primo mondo bio è il cacao-cioccolato, segmento in cui l’82% delle vendite è bio. Per il caffè il 62%, per lo zucchero addirittura il 98%.

Una logistica responsabile

Particolare attenzione viene data a una logistica responsabile e a packaging sostenibili e sempre più riciclabili a fine vita. Dal 2019/2020 al 2020/2021 la percentuale di consegne via mare è aumentata del 6,8%, con una conseguente riduzione delle spedizioni per via aerea, significativamente più impattanti.

Altromercato è 100% green energy e in ottica di uso efficiente delle risorse naturali, ha raggiunto la percentuale del 98% come impiego di materie prime rinnovabili nel food.

Nel packaging food a marchio Altromercato, il 99% del peso dei materiali di imballaggio dei prodotti venduti è differenziabile, di questi è riciclabile il 91% e l’8% è termo valorizzabile, l’1% compostabile. Grazie ai progetti avviati nel food, a parità di vendite, nel 2020-2021 si sono ridotti i pesi di rifiuti immessi per oltre 4000 kg ed è stata ridotta la plastica (da fonte non rinnovabile) a favore della carta per oltre 3800 kg.

Prendendo solo la linea cioccolato Mascao è stato portato a termine un progetto che a parità di vendite porterà oltre 7000 kg di imballi a essere certificati da fonti gestite responsabilmente  e ridurre la plastica per oltre 1300 kg.

La scheda sintetica di Altromercato

Altromercato è la principale realtà di Commercio Equo e Solidale italiana e tra le più grandi al mondo. È un’ impresa sociale – Soc. Coop. formata da 87 soci e 225 botteghe, gestisce rapporti con 140 organizzazioni di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo.

Il lavoro di centinaia di migliaia di artigiani e contadini viene rispettato ed equamente retribuito, perché si basa su una filiera trasparente e tracciabile, che tutela i produttori, l’ambiente e garantisce la qualità dei prodotti.

Altromercato propone prodotti che hanno una caratteristica comune: sono buoni per chi li sceglie e per chi li produce.

La sua gamma si compone di prodotti alimentari, molti dei quali biologici, anche freschi e una selezione di prodotti tipici italiani (Solidale italiano), una linea di igiene e cosmesi naturale (Natyr), articoli di artigianato per la casa e ricorrenze, abbigliamento e accessori della linea di moda etica.

Le principali referenze sono presenti in 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, Gruppi di Acquisto Solidale.

Con Altromercato si alimenta un’economia sana, un circolo virtuoso – dal produttore al consumatore – che dura da trent’anni, uno stile di vita sostenibile per tutti.

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