MILANO – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imposizione dei dazi al 10% su tutte le importazioni negli USA e al 20% per le merci, compreso il caffè, che arrivano dall’Unione Europea. Di seguito riportiamo il commento di Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo. Per leggere la versione integrale dell’analisi degli esperti di Altroconsumo sull’impatto dei dazi voluti da Trump sull’economia mondiale basta cliccare qui.
L’imposizione dei dazi di Trump
di Federico Cavallo
“L’imposizione dei dazi ha sempre effetti negativi per i cittadini: aumenta l’inflazione, riduce il Pil, può portare a una recessione. Questo vale sia per i dazi imposti ad altri Paesi sia per quelli subiti. Per questo, come Altroconsumo chiediamo con urgenza la realizzazione di un vero mercato unico europeo che includa sia i prodotti che i servizi. Un mercato più integrato offrirebbe benefici concreti ai cittadini europei, aiutando a compensare gli effetti negativi della guerra commerciale.
Il documento diffuso dalla Casa Bianca il 2 aprile evidenzia che ciò che irrita maggiormente Trump non sono tanto i dazi europei, quanto le regolamentazioni non tariffarie dell’UE. Secondo l’amministrazione americana, queste norme creano barriere all’ingresso per le imprese statunitensi e ne aumentano i costi operativi nel mercato europeo.
Il documento elenca diverse normative UE che impongono vincoli alle aziende USA, tra cui il regolamento REACH, le norme sulla deforestazione e la decarbonizzazione, l’eco-design, le regole sulla trasparenza delle informazioni, la nuova direttiva sui green claims e l’efficientamento energetico. Vengono menzionate anche le disposizioni sulla cybersicurezza, il commercio elettronico, le grandi piattaforme digitali e la proprietà intellettuale.
L’amministrazione Trump sembra dunque voler usare i dazi come leva per modificare la regolamentazione europea, considerandola esclusivamente un costo per le imprese. Tuttavia, queste norme contribuiscono a garantire un quadro normativo più equilibrato, attento alle esigenze dei consumatori e alla tutela dei loro diritti”.
Cavallo: “La questione si configura quindi come uno scontro tra due modelli economici: da un lato, gli Stati Uniti di Trump, che trascurano la decarbonizzazione e le regole ESG e mirano a ridurre al minimo la regolamentazione; dall’altro, l’Unione Europea, che invece punta su queste politiche ma non è ancora riuscita a realizzare pienamente il mercato unico”.
Cavallo aggiunge: “Nonostante le numerose direttive, persistono ancora troppe barriere tra gli Stati membri, che di fatto rappresentano ostacoli equivalenti ai dazi. La vera sfida sarà dunque quella di trasformare il mercato europeo – con i suoi 450 milioni di cittadini – in un sistema realmente integrato. Paradossalmente, la politica dei dazi di Trump potrebbe rivelarsi un incentivo per accelerare questo processo.
Altroconsumo, da sempre sostenitore dell’integrazione europea e membro di Euroconsumers – organizzazione che riunisce i consumatori di Italia, Spagna, Portogallo e Belgio – chiede con forza un impegno concreto per la creazione di un autentico mercato unico europeo. Maggiore concorrenza significherebbe condizioni migliori per i cittadini, contribuendo a mitigare i rischi di inflazione e recessione che i dazi, siano essi imposti o subiti, inevitabilmente generano.
Mai come in questo momento, l’Europa deve dimostrare di essere unita e coesa di fronte ai tentativi di frammentazione imposti da strategie di divide et impera. Solo un’azione congiunta tra gli Stati membri potrà rafforzare il peso dell’Unione nel contesto globale e proteggere i consumatori europei da politiche commerciali ostili.
L’Europa non deve subire le decisioni altrui, ma affermarsi come attore protagonista, capace di definire le proprie regole e difendere i propri interessi con una voce unica e autorevole.”
Federico Cavallo
Per maggiori informazioni ecco l’analisi degli esperti di Altroconsumo sull’impatto dei dazi voluti da Trump sull’economia mondiale disponibile qui.