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martedì 03 Dicembre 2024
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Allùmettes Caffè, da Parigi alla Sicilia: “Diamo la possibilità di scegliere una tazzina differente”

Racconta Hanawa: “Il boutique hotel nasce per primo, ma sentivamo il bisogno di un servizio bar-caffè come lo intendiamo noi, con dei prodotti locali e di stagione: ed infatti la Sicilia non manca in termini di offerta."

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MILANO – La Francia conquistata dalla Sicilia, trova la sua espressione nel mondo dell’ospitalità: questa è la storia di Hanawa Merlin, di Ronan e di sua cugina Prune che si definiscono come una famiglia nomade, che si sposta insieme. E uniti in questa migrazione che li ha portati da Parigi ad Ortigia, hanno avviato a giugno 2022 il boutique hotel Lùme, dove già lo specialty era di casa e che ora, con la recente apertura di un angolo bar dedicato anche ai clienti esterni alla struttura, ha preso ulteriore spazio nell’offerta proposta.

Lùme ha sei stanze, tutte diverse di grandi dimensioni. Poi si arriva al pian terra, dove da poco esiste l’Allùmettes Caffè.

Racconta Hanawa: “Il boutique hotel nasce per primo, ma sentivamo il bisogno di un servizio bar-caffè come lo intendiamo noi, con dei prodotti locali e di stagione: ed infatti la Sicilia non manca in termini di offerta.

Abbiamo curato bene anche il caffè: volevamo creare un posto nostro con una cura maggiore degli ingredienti, anche nelle ricette salate.”

Dietro al bancone, Mattia, head baker per 5 anni al Ten Bells di Parigi e chef in un ristorante stellato di Londra, incontrato per caso sull’Etna mentre cucinava: subito reclutato per gestire esiste l’Allùmettes Caffè, dopo un anno di progettazione, ha aperto le sue porte al pubblico.

Al Caffè Allùmettes, l’offerta è targata Etna Coffee Roasters.

Sergio Barbagallo lavora con il boutique hotel sin dall’inizio e ha suggerito anche l’acquisto di una La Marzocco G2.

Hanawa racconta: “In hotel proponiamo anche il filtro: i pochi turisti italiani che vengono da noi sono straniti, ma siamo pronti subito a servir loro l’espresso. Diciamo che ora con il caffè aperto, la scelta è maggiore.

Cerchiamo di usare sempre dei blend con Arabica nonostante questo rappresenti un problema qui dove ci troviamo, perché una proposta di qualità e unica è molto rara da trovare. Invece noi ci preoccupiamo addirittura dell’acqua: sull’isola di Ortigia è molto salata e quindi dobbiamo osmotizzarla.

Facciamo lo stesso con il tè: abbiamo selezionato dei tè giapponesi Lupicia e francesi Row & Ma. Sono entrambi eccellenti aromaticamente ed è molto importante valorizzarli con la giusta acqua. “

E i prezzi?

“L’espresso è a due euro, il cappuccino a 4, il matcha latte a 5. Molti italiani passano per caso e sono molto contenti di trovare questa offerta: non è un problema il prezzo.
Conosciamo anche molti ristoratori della zona e li abbiamo coinvolti a visitare il nostro locale, che è piccolo (sui 30 metri quadrati, con dehors con 8metri quadrati sulla strada). Molto spesso i clienti vogliono curiosare e visitare il boutique hotel nell’occasione. Contiamo appena 4 tavoli dentro e altri 4 fuori. “

Ma il salto da Parigi in Sicilia com’è andato?

Il primo pasto della mattina (foto concessa)

“Ci vuole pazienza, ma la gente del posto, il mare e il paesaggio aiuta a superare le lentezze burocratiche che si devono affrontare. Poi i prodotti che abbiamo, dalla frutta alla verdura e ai formaggi, sono di qualità. Spero soltanto che la gente cambi la sua percezione del caffè e che sarà sufficiente far provare qualcosa di diverso per avviare questo mutamento.

Molti ci dicono che il siracusano è duro a cambiare, ma io voglio dare la possibilità di scegliere una tazzina differente. Il nostro desiderio non solo è di elevare la qualità, ma anche l’esperienza.

Una delle torte offerte (foto concessa)

Siamo nel 2024, mi sembra una follia proporre del caffè in una tazzina di plastica o servir un bicchier d’acqua che non sia di vetro cerchiamo quanto meno di avere un approccio ecosostenibile e una proposta di dolci e salati che tenga conto della stagionalità se possiamo, ancora oggi, parlare di stagioni!

Per fortuna tra i giovani ho notato una maggiore apertura e un maggiore interesse verso le novità e soprattutto verso prodotti che rispettano la natura.”

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