MILANO – E proprio nel giorno di apertura di Venditalia il settore lancia anche un allarme. Perché sulla distribuzione automatica pesa un credito Iva vantato nei confronti dello Stato per oltre 250 milioni di euro.
Questa la stima che arriva da Confida, l’associazione di categoria a cui aderiscono gestori e produttori di vending machine. “Nel contesto economico attuale – spiega Lucio Pinetti, presidente Confida – i gravi ritardi nei pagamenti paralizzano anche le imprese sane”. A tracciare i confini è Antonio Tartaro, responsabile della commissione fiscale di Confida: “Il problema – chiarisce – è esploso nell’ultimo anno, nel 2009 infatti l’ammontare dei crediti era la metà rispetto alla stima odierna.
Oggi il “fardello” condiziona fortemente un comparto, quello della gestione dei distributori automatici, che acquista i prodotti con Iva al 21% e li vende al 4%, maturando così differenziali di aliquote importanti”. Il tema è centrale soprattutto per le gestioni più grandi, con fatturati che superano i 10 milioni, e che vantano crediti pesanti. Il Gruppo Ivs, per esempio: 180 milioni di fatturato e Iva arretrata per 25 milioni, tanto da aver scelto di mettere in mora Equitalia; oppure il gruppo Argenta, a quota 15 milioni, o ancora Liomatic Spa, 4 milioni.
“Fino a settembre scorso – aggiunge Tartaro – tra l’avviso di pagamento emesso dall’Agenzia delle entrate e il trasferimento di denaro passavano pochi giorni, in questo momento registriamo ritardi sui cinque mesi, è tutto fermo, in sostanza, da novembre scorso”.
Con conseguenze negative sulla liquidità a disposizione delle imprese e difficoltà per l’intera filiera. “Allo Stato, come provocazione, diciamo: dateci titoli di Stato a copertura dei nostri crediti, troviamo comunque una soluzione” conclude Tartaro.
Fonte: Ilsole24Ore.com