MILANO – Dal 17 al 20 febbraio 2011 si è tenuta nel capoluogo lombardo la più importante fiera del settore turistico, la Borsa Internazionale del Turismo. Nel padiglione Italia, lo stand del Friuli Venezia Giulia, ha offerto una serie di iniziative di grande interesse e successo, dalla diretta di Radio Monte Carlo Web TV ai laboratori dei Sapori.
I Laboratori dei Sapori
La cucina made in Friuli Venezia Giulia è stato un argomento di forza con il quale la regione ha voluto presentarsi in fiera e rappresenta il punto di fusione di tre grandi correnti culinarie, quella mitteleuropea, veneta e salva dove la tipicità dei sapori regionali si manifesta in una ricchezza di ricette capaci di stuzzicare anche i palati più esigenti.
Il Friuli Venezia Giulia si è presentata al BIT come una terra promessa per gourmet ed enoturisti, attraversata da strade del gusto che si snodano dalla montagna al mare. Mille golosità figlie di un’incredibile varietà di paesaggi, ambienti e climi.
I laboratori dei Sapori hanno presentato le tipicità enogastronomiche più importanti della Regione tra cui il prosciutto di San Daniele, i formaggi del Carso e i suoi vini, l’olio Tergeste e non poteva mancare il caffè. Venerdì 19 febbraio, in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste, è stato tenuto un laboratorio di degustazione di caffè.
Il Consorzio Promotrieste
Guerrino Lanci, presidente del Consorzio Promotrieste, si è detto particolarmente interessato alla merceologia caffeicola, così presente nel tessuto cittadino di Trieste e nel Trieste Coffee Cluster, tant’è che in futuro, visto il successo di questo laboratorio, il caffè diverrà una delle tipologie tipiche del territorio sulla quale fare promozione per attirare in un turista attento e curioso alle tipicità della regione.
Dello stesso avviso Fabrice Gallina dell’Agenzia Regionale del Turismo del FVG – Food & Wine Promotion – il quale si è occupato in prima persona dell’organizzazione dei laboratori. Gallina ha introdotto il laboratorio sul caffè ai numerosi partecipanti iscritti tra cui c’erano semplici curiosi e parecchi giornalisti della stampa di settore, evidenziando lo stretto legame tra Trieste e il caffè e di come la città offra al turista e all’appassionato percorsi culturali unici nel suo genere.
L’intervento di Andrej Godina
Gallina, dopo la sua breve introduzione, ha introdotto il docente del laboratorio, il dr. Andrej Godina, dottore di ricerca in scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè.
Godina ha accompagnato i partecipanti in un’avvincente viaggio attraverso le tipicità di Trieste e il caffè, dal Porto Franco al Trieste Coffee Cluster, dai numerosi caffè storici al dottorato di ricerca in scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè dell’Università degli Studi di Trieste, dalle numerose strutture formative sul caffè alle numerose torrefazioni presenti sul territorio.
Inoltre, esponendo il lungo viaggio del chicco dalla pianta alla tazzina, sono stati esaminati i diversi metodi di estrazione del caffè evidenziando le peculiarità uniche del metodo espresso e delle sue caratteristiche sensoriali.
Numerose sono state le domande e le curiosità a cui Godina ha dovuto rispondere, tra cui molte smentite dei “falsi miti” che ruotano attorno al caffè: per esempio ha sfatato l’abitudine a non pulire la moka, la credenza che il caffè lungo contenga meno caffeina, il funzionamento della macchina espresso a leva e le peculiarità di uno dei caffè più costosi al mondo, il Kopi Luwak.
Un viaggio anche tattile ed olfattivo, alla identificazione dei vari tipi di caffè verde, caffè tostato, miscele, macchine per il caffè. Al termine del laboratorio la degustazione tecnica di un espresso.