MILANO – Ferrero triplica i dipendenti in smart working. Dopo poco più di 6 mesi di progetto pilota l’azienda ha deciso di estendere dal 29 gennaio 2018 lo smart working a 350 dipendenti dai 100 inizialmente interessati.
Questo «alla luce dei risultati e dei riscontri positivi delle persone coinvolte», fa sapere l’azienda. Numeri alla mano su oltre 12mila ore lavorate in modalità smart, ne sono state risparmiate quasi 5.000 ore di viaggio.
La decisione di triplicare le risorse nasce anche a seguito di un’indagine interna condotta sui dipendenti coinvolti nel progetto pilota e sui manager responsabili dei corrispondenti team di lavoro.
Lavorare in agilità
Da questa è emerso che lavorare un giorno a settimana “in agilità” ha influito positivamente sulla capacità individuale di organizzare il proprio tempo, sul rispetto delle scadenze e sull’autonomia nella gestione del proprio lavoro.
Con una crescita della sensazione di fiducia percepita dal dipendente e un conseguente miglioramento della propensione ai risultati. Il tutto favorendo un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata.
Contestualmente, i manager responsabili non hanno riscontrato alcuna differenza. Non solo nella quantità di lavoro e nella qualità dei risultati portati dai team. Ma anche nella capacità di coordinamento tra i componenti dei gruppi di lavoro. Come nella condivisione delle informazioni e nella capacità di risposta alle urgenze.
«I feedback ricevuti dai colleghi coinvolti e da tutte le funzioni aziendali parlano di un’elevata produttività, di grande senso di responsabilità. E di apprezzamento per la dimostrazione di fiducia da parte della nostra azienda», si legge in una nota diffusa dal gruppo di Alba.