MILANO – Il quotidiano economico Financial Times si è occupato di caffè con un’intervista ad Andrea Illy (foto). E ne è uscita una tesi interessante. Che gli intenditori di caffè fanno tirare un sospiro di sollievo ai produttori dell’America Latina e dell’Africa: anche se
rappresentano una piccola quota del mercato, gli amanti del ristretto tirano il settore premium del caffè, quello di elevata qualità che crea una connessione fra la piantagione dove i chicchi sono coltivati e il consumatore.
“Il segmento premium – ha detto Andrea Illy – sta crescendo con la maggiore enfasi sugli standard di vita e alla sostenibilità ambientale tramite la certificazione: questo ha creato «una buona immagine e un dinamismo» che sta aiutando il segmento premium a crescere”.
Oggi il settore dei caffè speciali rappresenta meno di un quinto del mercato retail del caffè che vale 80 miliardi di dollari. Gli esperti del mercato del caffè dividono il settore in tre segmenti: premium che rappresenta il 20% del totale, l’intermedio che è il 43% e il segmento del caffè solubile.
Fra questo solo il settore intermedio è stagnante, gli altri due crescono, soprattutto quello del caffè solubile con i nuovi consumatori di caffè in Russia, Cina e Indonesia che si affacciano sul mercato.
Convertire i nuovi consumatori a bere caffè di qualità non è un processo che avviene dal giorno alla notte, mette in evidenza Illy. «Nei mercati nuovi dobbiamo introdurre la cultura del caffè, conquistare i consumatori uno a uno».