MILANO – C’è un po’ di sano campanilismo nel titolo e nell’articolo La Provincia quotidiano di cremona. Nel quale viene celebrato come ideatore della macchina per espresso, un sorinese, Alfonso Ponzini. La storia della macchina per il caffè espresso professionale ha un incipit un po’ diverso però: la inventò il torinese Angelo Moriondo cui seguirono Bezzera, Pavoni e Cimbali, poi Gaggia, Simonelli e Faema. Ma tra un nome noto e l’altro si inserì anche questo ingegnere cremonese la cui presenza va ancora documentata.
Alfonso Ponzini: cosa ci sarebbe dietro l’inventore cremonese?
50 anni fa chi passava da via XX Settembre a Soresina poteva vedere una scritta in bianco sui vetri di una bottega di coloniali e dolciumi gestita da Leandro e Savina Altieri. La scritta diceva: «Caffè express cent. 10». Chi voleva, entrava nel negozio e si sorbiva in santa pace un ottimo caffè fatto nientemeno da un grosso cilindro a cupola, tutto lucido, in bella mostra sul bancone.
La gente non credeva ai suoi occhi che il caffè si potesse fare con quell’aggeggio, abituata com’era a sorbirsi il decotto, bollito sul fuoco, in un bricco di rame. Ma dopo aver assaggiata la bevanda, ch’era uscita goccia a goccia da un rubinetto, la trovava ottima.
La macchina da caffè espresso era nata: per merito del concittadino dottor ingegner Alfredo Ponzini
Che può a giusta ragione definirsi il pioniere di questo prezioso apparecchio di riscaldamento elettrico dei liquidi e di produzione di vapore. Il quale, passando attraverso la polvere di caffè pressata in apposito filtro, si condensa in un liquido bollente di un bel color bruno. Il caffè così trattato conserva tutto il suo aroma e la bevanda risulta assai gustosa.
Fu una grande scoperta e ben presto le macchine da caffè espresso dell’ing. Ponzini si moltiplicarono velocemente e lo stabilimento da lui fondato ebbe un gran lavoro per far fronte alle continue richieste. Che, per altro, finivano per non venire del tutto esaudite in quanto la mente vulcanica dell’ing. Ponzini già volgeva la sua attenzione ad altre importantissime applicazioni dei suoi studi sulla termodinamica e le sue realizzazioni sul riscaldamento elettrico a induzione di cui rimane famoso il distillatore a termo compressione meccanica.
Realizzata, questa singolare macchina subì il severo ed autorevole collaudo dell’Istituto Superiore Carlo Erba
Che riconobbe il merito precipuo di avere determinati i limiti entro i quali il principio nella termo compressione meccanica può fornire i migliori e brillanti successi. Anche i tecnici tedeschi riconobbero tali meriti all’ing. Ponzini, e dei suoi ritrovati fecero oggetto di ampio e profondo studio a carattere didattico-scientifico che gli ottennero un brevetto in Germania.