MILANO – Tutto nasce da un gesto istintivo, la repulsione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano (foto), per il bicchierino di plastica usato per il caffè. Il leader del Nuovo Centrodestra si trovava al teatro Carigliano di Torino, un luogo che ha fatto la storia, e nel bel mezzo del discorso alla platea affollata ha “subito” l’onta del bicchierino di plastica: un omino del bar, a sua insaputa, l’ha poggiato sul tavolo con una bottiglia di acqua minerale. A quel punto Alfano non ha contenuto la sua irritazione e l’ha resa palese, con poche brevi parole, sia all’inserviente quanto al pubblico presente, ricevendo l’approvazione incondizionata della platea.
L’episodio è stato puntualmente riferito, ed ha suscitato l’interesse dei lettori. In un commento, purtroppo anonimo (e non se ne comprende la ragione), la notizia ha dato lo spunto per alcune dotte considerazioni, che hanno affrontato la questione principale e cioè l’uso del bicchierino di plastica in luogo della tazzina di caffè.
“La questione è molto più seria e ampia di quanto si pensi”, avverte l’autore del commento che proponiamo. “Mi limito a porre alla Vostra attenzione solo due aspetti: quello economico e quello olfattivo/degustativo. L’Italia pare essersi conto, seppur con forte e colpevole ritardo, che l’arte culinaria è famosa e riconoscibile all’estero come marchio di italianità almeno quanto il patrimonio artistico/culturale/ architettonico/archeologico. Il tema conduttore dell’Expo è l’arte di nutrire, ed è bene sottolinearlo. Chi viaggia spesso e volentieri all’estero e soprattutto oltre oceano sa la differenza che c’è tra un vero caffè italiano ed il resto”.
Poi continua: “Quando la mattina ci si reca a fare colazione in albergo si è sempre assaliti da indicibile sconforto nell’assaggiare un caffè spesso disgustoso. Servire il caffè in Italia in un bicchierino di plastica dovrebbe essere proibito. Inficia l’italianità del caffè (per definizione buono perchè di quantità modesta, ben tostato e servito rigorosamente in una tazzina piccola e bollente). Il caffè servito in un bicchierino di plastica oltre che esteticamente brutto cambia sapore. Assume un sapore tipico del bicchierino di plastica.
Lasciamo che siano gli altri all’estero a dissacrare un simbolo dell’italianità: il caffè.
“Franceschini insediatosi al ministero della Cultura ha giudicato il suo dicastero come uno dei più importanti ministeri economici. Un approccio positivo, molto positivo. Spero che tra i primi provvedimenti decreti il divieto del bicchierino di plastica per servire il caffè italiano”.
Fonte: http://www.siciliainformazioni.com/89185/alfano-docet-caffe-nel-bicchierino-plastica-vietato