MILANO –Alessandro Mazzocco, general manager di ofi (Olam food ingredients), in questa intervista parla nel dettaglio dei cambiamenti in atto nel mercato mondiale del caffè verde, e dei suoi risvolti sul mercato italiano, concentrandosi sul ciclo rialzista dei prezzi e il divario tra Arabica e Robusta. Leggiamo di seguito le sue opinioni.
I cambiamenti in atto nel mercato mondiale del verde porteranno a una forte concentrazione o ci sarà ancora spazio per i competitor più piccoli o di nicchia?
“Probabilmente lasceranno uno spazio molto limitato, appunto di nicchia, mentre la concentrazione aumenterà visto quanto è complesso il trading del verde e che risorse richieda”.
La concentrazione porterà anche a una crescente integrazione verticale lungo la filiera?
“Penso ne sia una conseguenza inevitabile”.
Che impatto avrà l’Eudr sul mercato mondiale del caffè?
“Difficile definirlo per via delle complessità diverse da Paese a Paese. Viene da pensare che le realtà nazionali, nel mondo del caffè verde, avranno maggior difficolta ad adeguarsi alla normativa e che, anche in questo caso, le realtà più internazionali e strutturate godranno di maggior fiducia da parte dei compratori“.
E sull’industria italiana?
“Molto pesante, soprattutto per la piccola e media impresa se le autorità implementeranno con rigidità e capillarità i relativi controlli, obbligando le aziende a dedicare risorse specifiche a questo aspetto”.
Quanto si prevede che possa durare l’attuale ciclo rialzista dei prezzi?
“Mai come oggi, dopo tutti gli errori previsionali avvenuti, qualcuno può dirlo. E’ una tempesta perfetta quella che ha portato il mercato agli attuali livelli: meteo, logistica, politica, guerra.
Quando alcuni o tutti questi fattori cesseranno di essere condizionanti? Prendiamo il meteo: l’eccezionalità dei fenomeni è ormai ciclica. Si tratta di vedere dove e quando un certo fenomeno intaccherà una certa area di produzione, senza però escluderlo.
Oltre agli effetti immediatamente quantificabili abbiamo di recente imparato che esistono danni che si manifestano solo mesi dopo, come avvenuto per il raccolto corrente Brasiliano”.
Quali dinamiche di mercato potrebbero intervenire a modificarlo?
“Più che dinamiche di mercato quali un miglior potere di acquisto e un senso di maggior tranquillità da parte del consumatore, sono cambiamenti più banali: come un ciclo di raccolti non inficiati da fenomeni naturali, normalizzazione delle stagioni e ritorno alla pace”.
Quali cambiamenti strutturali sono auspicabili per portare un maggiore equilibrio nei mercati?
“La risposta è quella del punto precedente perché un mercato “tranquillo” non piace alla speculazione in quanto è troppo scontato”.
Quali sono le previsioni di Olam per quanto riguarda l’andamento dei futures nelle due borse di qui a fine anno?
“Che il deficit di Robusta, finché perdurante, terrà entrambe le borse e le loro strutture forti.
Solo risolvendo queste, sperando che non intervengano altri elementi negativi sulle produzioni di Arabica, potremmo vedere fondi e speculatori abbandonare la partita ed il mercato riposizionarsi su valori corretti“.
Quali sono le aspettative di Olam per quanto riguarda il saldo tra domanda e offerta, per Arabica e Robusta, in questa annata caffearia e nella prossima?
“Dopo i recenti tagli al raccolto del Brasile, sia Arabica, che Robusta, è venuto a mancare quel leggero surplus che avrebbe dovuto invertire il trend. Saranno cruciali le settimane prossime per evitare un nuovo danno, a livello iniziale, al raccolto 25/26 necessario a riequilibrare la domanda”.
Gli altissimi prezzi attuali dei Robusta spingeranno i torrefattori a usare più caffè Arabica?
“Il processo è immediatamente avvenuto in Brasile dove il mercato interno ha riaggiustato immediatamente le miscele modificate precedentemente fino al 90% Robusta – 10% Arabica.
Ora si stima che i Robusta siano intorno al 50%. Al di fuori del Brasile il processo è più complesso e molto più graduale.
Inoltre il divario tra Robusta e Arabica bassi si è assottigliato con la crescente domanda per i secondi ed i differenziali del conillon saliti violentemente negli ultimi 9 mesi”.
Chi è Alessandro Mazzocco
Alessandro Mazzocco, dopo aver lavorato per alcuni anni, nel settore dell’Automotive, entra nel mondo del caffè nel 2009. In ofi (all’epoca Olam) entra nel 2011 come Trader , nel 2016 diventa Senior Trader, dal 2021 è responsabile della sede italiana di ofi.