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venerdì 22 Novembre 2024
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ALESSANDRIA – Pochi bar aperti nelle feste: è polemica. Ma i clienti: “Meglio cinesi che chiusi”

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di VALENTINA FREZZATO*

ALESSANDRIA – L’annuncio non è ancora sparito dal portale specializzato Vendereaicinesi.it, ma lo storico bar Dante martedì ha cambiato gestione: il proprietario non è più un italiano, Gian Piero Ivaldi, ma una ragazza di 27 anni con gli occhi a mandorla e un leggero accento catanese.

È Anli Zheng, che per cominciare bene quello che sarà l’anno della Capra (ma per il Capodanno cinese bisogna attendere febbraio) ha deciso di aggiungere un tocco positivo alla sua nuova avventura: «Fortuna». Questo il nome del nuovo bar, che ha aperto il 2 gennaio e nuovo non è: la struttura è la stessa dagli Anni 60, come ricorda uno dei clienti che prendeva il caffè sotto quei portici già qualche decennio fa e continua a farlo pure ora che ad armeggiare con chicchi e tazzine non c’è più chi può scambiare due parole in dialetto mandrogno.

La polemica su Facebook La verità è che ci si abitua ai cambiamenti. Pure a quelli che qualche anno fa avrebbero fatto gridare allo scandalo: i primi bar a gestione cinese venivano evitati. Ora, la loro presenza «salva» nei giorni festivi. Sulla pagina Facebook «Sei di Alessandria se…» la discussione parte proprio da quel primo gennaio con tante serrande abbassate e l’impossibilità di gustare un ottimo caffè in centro.
«Quella mattina – scrive Diego Damo – avevo voglia di un caffè al bar e sono andato dritto da loro, sicuro di trovare aperto. E infatti…». Il commento appare sotto quelli di altri alessandrini che assicurano che «lì non ci metto piede».
Poi la tesi possibilista viene rafforzata da Sandro Zapparrata: «Sottoscrivo il pensiero di Diego Damo: anche a me capita di frequentare un bar gestito da cinesi e oltre ad aver mantenuto il personale italiano, sono di una gentilezza che i vari bar storici di Alessandria se la scordano». C’è anche chi azzarda un «viva i cinesi» che non viene colto.

«A noi piace lavorare» Effettivamente, il primo gennaio i bar aperti in città erano pochi, ma tra questi c’erano i due in piazza della Libertà, entrambi a gestione e proprietà cinese: quello di via Cavour, acquisito da qualche tempo, e il bar Fenice in corso Crimea. E anche ieri, altro giorno festivo, il bar Dante-Fortuna di via Dante aveva luci accese e un ricco menù per il pranzo: «A noi piace lavorare – spiega Anli Zheng (FOTO) – è solo per questo che teniamo aperto, anche quando c’è poco movimento come oggi». «Lasa fè dai cineis… Im mustru c’m’è ch’us fa a travajè..!»

(«Lascia fare ai cinesi, ci mostrano come si fa a lavorare») scrive sempre su Facebook, e sempre riferendosi ai bar, Ferruccio Reposi. Provocazioni a parte, ad Anli piace avere a che fare con la gente e promette che si darà da fare, ma è la prima volta che gestisce un’attività di questo tipo: è ancora affiancata dal vecchio proprietario, che le insegna a fare buoni caffè e aperitivi. E magari pure qualche parola in dialetto alessandrino.

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