MILANO – Una riflessione sull’attuale condizione dei pubblici esercizi, messi ogni giorno a dura prova dalla chiusura forzata disposta dal Governo per limitare il contagio. Il Vice Presidente vicario Fipe Aldo Cursano, condivide il suo punto di vista, armato di dati, rispetto alla perdita effettiva che lo stop all’economia italiana sta provocando. Numeri che fanno impressione e paura, come se, quella di contrarre il Coronavirus non fosse già sufficiente. Ecco le sue parole dal sito agenpress.it.
Aldo Cursano per una ripresa in sicurezza
“Siamo a 21 miliardi di perdita. Bisognerebbe consentire a chi è nelle condizioni di garantire il distanziamento di riprendere il prima possibile. Una certa tipologia di ristorazione, pur perdendo qualche tavolo, è assolutamente in grado di poter assicurare un servizio in sicurezza.
Chi ha spazi più piccoli si dovrà orientare più sulle consegne a domicilio. Ma non si può decidere la vita e la morte di un esercizio in questo modo. Ormai in prospettiva il volume del nostro lavoro non sarà più legato alla somministrazione solo al consumo sul posto, il delivery sempre di più occuperà un 30-40% del nostro sistema produttivo, il take-away sarà un’altra formula”.
Continua Aldo Cursano, presidente Fipe
“Dobbiamo essere nelle condizioni di poter riformulare la nostra offerta. Quando cambia un mondo, cambiano i modelli di consumo, non è che si può continuare a pagare lo stesso affitto e le stesse tasse se i volumi di consumo diminuiscono. Altrimenti il giochino si rompe. Laddove sono garantite certe condizioni di sicurezza, noi dobbiamo cominciare a guardare avanti. Che si riapra ad aprile o a maggio, bisogna iniziare a guardare avanti”.