di Luciana Maci*
Il gelato si mangia con la bocca, ma un po’ anche con gli occhi: adesso anche coni e coppette devono avere forme graziose, attraenti e magari essere fatte in materiale biodegradabile per sedurre maggiormente i consumatori.
L’ha capito da tempo Alcas, azienda fiorentina leader nella produzione di packaging per gelati e dolci artigianali, che detiene il 45% del mercato europeo del settore e ha un terzo del suo fatturato all’estero.
Un matrimonio tra la squisitezza del gelato e la peculiarità del design Made in Italy che ci rende, insomma, tra i protagonisti in Europa e in parte anche nel mondo.
La storia di Alcas, raccontata anche in un recente articolo di “La Repubblica”, viene da lontano e affonda le radici nella tradizione manifatturiera italiana.
Fondata nel 1963 da Aldemaro Casebasse, si è sviluppata nel settore della pasticceria e gelateria ma a fine anni Sessanta è stata dirottata verso la produzione di packaging per dolci: fu l’“inventrice” della prima confezione in plastica per lo zucchetto.
Dal 1985 presidente della società basata a Montelupo Fiorentino è Stefano Casebasse, che la gestisce insieme alle sorelle Stefania e Susanna.
La spinta verso l’innovazione è stata ulteriormente sviluppata negli anni più recenti proponendo la plastica come materiale igienico, robusto ed esteticamente duttile, capace di sopperire alle carenze dei prodotti in carta, cartone e alluminio, fino a proporre un materiale ecocompatibile a testimonianza della forte attenzione all’ambiente.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti dall’azienda, tra i quali il “Trophees Europain 2005” con la linea 02 Bioplastica di Mais, miglior prodotto della sua categoria per il rispetto dell’ambiente.
Dal 2010 al 2014 Alcas ha aumentato il proprio fatturato da oltre 15 a quasi 21 milioni di euro. Ad oggi l’azienda, che a fine 2014 contava 59 addetti stabili, raggiunge i clienti italiani attraverso una rete di un centinaio di agenti che ogni giorno visitano 12.000 gelaterie e pasticcerie.
Ma l’Italia è solo una parte del business della società fiorentina. Una delle chiavi del successo di Alcas, oltre alla capacità di innovare nel design, è la spinta verso l’internazionalizzazione. “Anche se negli ultimi anni il mondo in cui ci muoviamo ha avuto minore difficoltà di altri – dice Stefano Casabasse – abbiamo sempre avuto chiaro in mente che, se un’azienda riesce a internazionalizzare, è meno esposta ai momenti difficili. Perciò abbiamo iniziato questo percorso già da qualche anno”.
La costante evoluzione nella tecnica di produzione, la scelta di qualità dei materiali e la ricerca nel design ha permesso infatti ad Alcas di diffondersi in Europa e nel mondo contando attualmente su una rete di 225 distributori esteri in continuo potenziamento. “Fino a 5-6 anni fa i nostri ricavi arrivavano solo per il 10-15% da oltreconfine, nel 2014 la quota export è salita al 34% e puntiamo al 40% proveniente da 70 aree del mondo (in primis Germania, Russia, Grecia, Francia, Repubblica Ceca, Medio Oriente e Stati Uniti)” ha detto Casebasse a “La Repubblica”.
Da poco è iniziata anche l’avventura americana: ad agosto è stata aperta la prima sede di Alcas negli Usa, a Miami, Florida. “Ci consentirà di avere accesso a un mercato straordinario” commenta il presidente. E di diffondere anche oltreoceano il verbo dell’Italian style nel packaging del gelato.