mercoledì 25 Dicembre 2024
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Aladina, la super Moka della Lavazza alla prova del fuoco, anche sull’induzione: con il filtro brevettato il risultato in tazza è tutte le volte speciale, costa 130 euro sul sito Lavazza

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MILANO – Lanciata da Lavazza durante la Desing Week 2023, la manifestazione che si tiene all’inizio di ogni primavera nel capoluogo lombardo, l’originale Moka Aladina da 4 tazze, ideata dall’architetto Cino Zucchi, riafferma il legame del torrefattore torinese con il mondo del design con un’anima pop.

Così a 40 anni dalla nascita di Carmencita e a sei dalla Carmencita Pro (qui trovate la presentazione del nuovo modello), Lavazza ha rinnovato ancora una volta il rito italiano del caffè con una nuova forma e interessanti contenuti tecnici. Grazie al suo Training Center Lavazza di Settimo Torinese (Torino), il dipartimento di Lavazza che, oltre ad occuparsi di formazione da più di 20 anni, ha sviluppato e ingegnerizzato questa super Moka Aladina.

Per acquistare Aladina basta fare riferimento al sito del produttore Lavazza, cliccando qui: costa 130 euro.

La esaminiamo da vicino con una speciale prova del fuoco, sull’induzione

La Moka Aladina di Lavazza è un oggetto contemporaneo testimone di un marchio che negli anni ha saputo lavorare tra tradizione e innovazione per venire incontro alle richieste di un consumatore che è in continua evoluzione.

aladina
La moka Aladina con la miscela San Fedele Signature Blend 1895

La Moka Aladina by Lavazza

Aladina ha preso forma da un processo di progressiva metamorfosi che trova nell’iconica tazzina Lavazza la propria matrice compositiva, nel caso di questa caffetteria, rovesciata.

La sua caratteristica silhouette a tronco di cono viene sdoppiata nel profilo a clessidra della nuova moka e dell’inconfondibile manico a doppio anello, pratico e per una presa sempre perfetta, per essere poi dolcemente rimodellata nelle linee più sinuose e sfuggenti che disegnano l’ovale allungato del coperchio e il suo ricciolo-levetta.

Al tentativo di raggiungere una semplicità figurativa vicina a quella dei grandi classici del design italiano, in Aladina si somma una nota giocosa e immaginifica nella sagoma morbida della caffettiera che, già dal nome, evoca una lontana Lampada di Aladino. Nelle sue geometrie si ritrova infine anche un richiamo agli spazi di Nuvola Lavazza, headquarter torinese dell’azienda, sempre progettati dall’architetto Cino Zucchi.

Realizzata in acciaio inox pesante, come deve essere una moka, Lavazza Aladina si caratterizza per la forma essenziale e il manico a doppio anello soft touch che non si brucia sul fuoco perché molto lontano dalla fiamma.

Con il suo design semplice e accattivante, Aladina è pronta a realizzare in ogni momento il desiderio di un caffè – fino a 4 tazzine – dal gusto inconfondibile.

lavazza aladina
Il manifesto di lancio della Moka Aladina di Lavazza

L’abbinamento perfetto di Lavazza Aladina è con il San Fedele Signature Blend 1895 creato dall’azienda come omaggio alla Piazza più amata da Alessandro Manzoni e in cui si trova il flasgship store di Milano.

Si tratta di una esclusiva miscela, ideale per la preparazione in moka ed espresso. San Fedele Signatore Blend combina 3 pregiate origini – Etiopia, Guatemala e Brasile – offrendo note cioccolatate e fruttate per una coffee experience unica, superiore alle aspettative.

La prova sul fuoco o sull’induzione di Lavazza Aladina

Come tutte le Moka Lavazza Aladina rappresenta il metodo ideale per preparare il caffè in casa, ma con una risorsa tecnologica di cui diremo più avanti che la mette su un piano superiore rispetto alla concorrenza.

Anche Aladina è composta di una caldaia dotata di una valvola al cui interno si inserisce l’acqua. Questo è un passaggio apparentemente ma estremamente delicato.

Lavazza Aladina
Mai acqua di rubinetto o di acquedotto: deve invece essere filtrata, da osmosi inversa con l’aggiunta di magnesio o di bottiglia

Considerate che, anche con la moka, il risultato finale è dato dal passaggio peggiore. Quindi in ogni fase della preparazione si può commettere un errore che vanificherà la cura messa negli altri e porterà ad un risultato gramo in tazza.

Ebbene per l’acqua, assolutamente fredda o a temperatura ambiente, è di rigore usare quella di bottiglia con residuo secco a 180 gradi tra 80 e 100 milligrammi litro. Oppure acqua preparata con un filtro speciale o meglio ancora con l’osmosi inversa ma completata con una candela di magnesio per arricchire l’aroma.

In ogni caso: mai acqua del rubinetto, quando si può, naturalmente. Si perché l’acqua dell’acquedotto contiene per mano del sindaco una certa dose di cloro imposta dalla legge. Ma la pulizia batteriologica del liquido potabile mal si coniuga con il caffè. Perché il cloro peggiora e di molto la tazza.

Il rapporto acqua polvere è 1 a 10, nel caso di Aladina 20 grammi per 200 di acqua

Sopra questa caldaia è presente un filtro a forma di imbuto dove si andrà a mettere la polvere di caffè con la granulometria esatta per la moka, un po’ più grossa di quella per l’espresso. La caldaia si avvita poi con un raccoglitore da dove fuoriuscirà il caffè.

La Aladina sull’induzione

Nel caso della Aladina l’estrazione può avvenire sia grazie alla fiamma sia alla più moderna ed ecologica, perché più efficiente, piastra ad induzione. Il calore alza la pressione dell’acqua nella caldaia (attorno ad una atmosfera) che percola, passa attraverso il pannello di caffè e fuoriesce dalla colonnina sempre d’acciaio posta all’interno del contenitore. Per una corretta esecuzione dell’estrazione anche con Aladina si raccomanda di tenere la fiamma o la potenza dell’induzione al minimo per evitare un’uscita impetuosa del caffè che risulterebbe più annacquato.

La prova sul fuoco, o sull’induzione della Aladina sollecita alcune riflessioni tecniche

La prima: il rapporto tra la quantità d’acqua nella caldaia deve avere un rapporto di 10 a 1 sulla dose del macinato. Quindi, per la Aladina, 200 millilitri per i 20 grammi di torrefatto che ci stanno perfettamente nel filtro senza pressare il pannello, pratica che renderebbe più difficile la salita dell’acqua e, di conseguenza, aumenterevbbe l’amarezzza in tazza.

La granulometria del torrefatto per la moka è molto facile da avere. Sì perché tutti (o quasi) i produttori si incaricano di prepararla in mondo corretto. Per chi volesse ottenere il massimo e macinare al momento i chicchi la taglia esatta delle scaglie di caffè va da 400 a 600 micron.

Per inserire la dose di 20 grammi nel filtro sarà necessario picchiare un paio di volte il fondo del serbatoio sul tavolo per pareggiare la polvere e sistemarla senza pressarla, come vuole il sistema di estrazione moka. E la Aladina, in questo, non fa eccezione.

Lavazza Aladina
Il filtro a rete della Aladina è un brevetto Lavazza

La temperatura dell’acqua d’estrazione è la grande differenza tra la Aladina e tutte le altre moka.

Si perché la grande novità del filtro brevettato nel 2018 dalla Lavazza e già collaudato e installato sulla Carmencita Pro, favorisce un’estrazione più equilibrata e nobile del caffè esaltandone l’aroma perché consente all’acqua di salire senza superare i 100 gradi necessari nelle altre macchinette e quindi senza bruciare il pannello di caffè creando la tradizionale, sgradevole, nota amara in tazza.

Da notare che questo speciale filtro, che è coperto da un brevetto, è stato sviluppato all’interno del Training center Lavazza. E questo stesso specialissimo filtro è stato utilizzato, prima su Carmencita PRO e poi su Aladina.

Il filtro abbassa la pressione e di conseguenza la temperatura estrazione, fino a 10°C in meno.

Con Aladina il tempo di estrazione è attorno ai 3 minuti circa tenendo il gas o la potenza dell’induzione al minimo. La regola vuole che si spengano fiamma e induzione quando il caffè non scende più lungo la colonnina ma si stacca e inizia a spruzzare: è la cosiddetta fase vulcanica.

Da notare che il tempo di estrazione è più veloce che con le altre Moka. Sì perché poter avere una temperatura di estrazione più bassa, tra gli 80 e gli 85 gradi centigradi, garantisce che il caffè cominci a sgorgare dalla colonna centrale dopo circa 200 secondi e che il processo di estrazione si completi in massimo 260 secondi. Un primato, cronometro alla mano.

Aladina lavazza
Il caffè della Moka Aladina va sempre mescolato nel raccoglitore

Infine anche con Aladina è buona norma mescolare il caffè appena estratto prima di servirlo in tazze che devono essere rigorosamente calde. Quindi o immerse in acqua calda oppure inserite per qualche secondo nel forno a microonde con un poco di acqua all’interno per non danneggiare l’apparecchio.

Induzione o gas sempre al minimo durante l’estrazione

Pure con Aladina nel momento in cui il caffè arriva nel raccoglitore emette un rumore caratteristico di gorgoglio che, secondo i più tradizionalisti, stimola l’udito e quindi l’intera sensorialità del consumatore.

La fase vulcanica dell’estrazione: spegnere immediatamente la fonte di calore e spostare Aladina

Concludiamo riassumendo alcune indicazioni per preparare un caffè perfetto con la moka.

  • Non riempire mai la caldaia oltre il livello della valvola. In realtà con la Aladina per avere il rapporto corretto acqua/caffè si deve stare ben sotto la valvola, diciamo che i 200 grammi di acqua devono arrivare a metà tra fondo del serbatoio e la valvola stessa.
  • Non creare mai una montagnetta di caffè per farne stare di più nel filtro. Schiacciare la montagnetta significa avere una torta o pannello di caffè più compatta il che rallenterebbe la risalita dell’acqua nonostante il filtro a rete brevettato della Aladina.
  • La fiamma o la potenza dell’induzione deve essere bassa altrimenti c’è il rischio di bruciare il caffè che si rovina irrimediabilmnte oltre i 100 gradi centigradi.
  • Lavazza Aladina
    Il coperchio del raccoglitore va sempre tenuto aperto per evitare ricadute di condenza

    Il coperchio della Aladina deve restare assolutamente sollevato durante l’erogazione. Il motivo? Evitare che il vapore si condensi e il caffè nel raccoglitore risulti allungato. Il coperchio sarà invece abbassato, dopo l’estrazione, per trattenere il calore più a lungo.

  • La manutenzione è indispensabile: quando avrete versato il caffè la moka va lavata per bene. Usereste una padella sporca? Lo stesso vale per la moka. I detergenti da usare nn sono assolutamente quelli dei piatti che darebbero per sempre odori indesiderabili al caffè, ma gli stesso prodotti tipo pulyCAFF che i baristi professionisti (non tutti, purtroppo) usano per pulire le loro macchine da bar.
  • Lavazza Aladina
    La guarnizione va controllata perché deve restare morbida: mai lasciare la Aladina chiusa troppo a lungo

    Ricordarsi che la guarnizione deve restare elastica. Dopo l’uso, non appena fredda, la macchina va aperta perché la guarnizione stessa non stia in pressione perdendo così la memoria elastica. La guarnizione va comunque controllata spesso ed eventualmente sostituita se non è più elastica o idonea a tenere la macchina in pressione.

  • Aladina aiuta definitivamente a risolvere un ultimo punto critico, quello secondo sui la moka dovrebbe essere in acciaio inox, sia per l’uso sull’indizione sia per maggior igiene.
  • Buon caffè, naturalmente con una Aladina.
Aladina Lavazza
E alla fine della preparazione si versa in tazza

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 2,3 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse.

logo Lavazza sede new york
Il logo Lavazza sulla facciata della sede di New York

È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 9 stabilimenti produttivi in 6 Paesi e oltre 4.200 collaboratori in tutto il mondo. La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Lavazza Group logo convendum yak emilia coffee
Il logo di Lavazza Group

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione rivolta al tema della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – considerata da sempre un riferimento per indirizzare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore sostenibile per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.

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