NAPOLI – Al varo la candidatura dell’Arte del Caffè napoletano a patrimonio Unesco, in occasione del convegno internazionale “I patrimoni culturali immateriali, tra rito e socialità”, che si è svolto presso il palazzo del Consiglio regionale della Campania lunedì scorso.
Nel corso del suo intervento, il consigliere regionale e Presidente dell’Osservatorio regionale sui patrimoni culturali del Consiglio regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli ha ribadito che “si tratta di una candidatura che contiene tutti gli elementi utili, sia sul piano tecnico che su quello storico, per convincere l’Unesco a dichiarare l’arte del nostro caffè come patrimonio dell’Umanità”.
Borrelli ha fatto anche un richiamo alla tradizione sottolineando “a tale arte è connesso il celebre ‘caffè sospeso’, conosciuto oramai in tutto il mondo”.
“La candidatura – ha aggiunto Borrelli – parte da lontano. Un iter che ha avuto inizio con una raccolta firme presso lo storico Bar Gambrinus, uno dei luoghi simbolo del caffè napoletano”.
Informacibo ha chiesto a Borrelli: “È vero che collaborate con gli esponenti del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale che si apprestano a candidare il Caffè espresso italiano tradizionale a Patrimonio immateriale dell’Unesco?”.
Borrelli si è dichiarato sorpreso della domanda e ha risposto con chiarezza:
“Noi non siamo mai stati contattati. A me personalmente non è arrivata nessuna richiesta di incontro. Non ho però pregiudizi verso alcuno anche se voglio ribadire che il caffè espresso napoletano possiede della peculiarità proprie che lo caratterizzano. E lo differenziano da tutti gli altri tipi di espresso. Puntiamo al riconoscimento Unesco come patrimonio dell’umanità sulla scorta di quanto già avvenuto con la pizza napoletana”.
Alla fine ha però aggiunto:
“Malgrado tutto noi siamo pronti a fare squadra con la candidatura Unesco dell’espresso italiano”.
C’è il disciplinare per l’Arte del Caffè napoletano
Per l’Arte del Caffè napoletano si è già stilato un disciplinare con la supervisione del professor Pier Luigi Petrillo, titolare della cattedra Unesco all’Università di Roma Unitelma Sapienza per il Patrimonio culturale e membro dell’organo degli esperti mondiali Unesco.
Petrillo è stato anche il curatore legale del dossier di candidatura dell’arte del pizzaiolo napoletano Unesco.
