domenica 22 Dicembre 2024
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Gambero Rosso con il Premio illy Bar dell’anno 2024: via alle selezioni per i migliori bar

Paolo Colleoni, titolare di Marelet, locale vincitore della scorsa edizione: “L’attenzione alla sostenibilità è parte integrante della nostra filosofia. Avere un approccio green si deve tradurre in una serie di azioni quotidiane portate avanti con costanza. Come? Mettendo a punto sempre nuove strategie. In albergo, ad esempio, abbiamo introdotto un dispenser che ci ha consentito di eliminare le bottigliette di plastica utilizzate per shampoo e bagnoschiuma, ci siamo ulteriormente concentrati sulla differenziazione dei rifiuti e sulla valorizzazione di erbe aromatiche e fiori di nostra produzione sia in cucina che nella mixology”

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TRIESTE – Al via le selezioni per i Tre chicchi e le tre tazzine 2024, i migliori bar e caffè italiani secondo il Gambero Rosso e la ricerca dell’insegna più sostenibile con il Premio illy Bar dell’anno 2024.  La Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso, giunta quest’anno alla sua 24° edizione, riunisce una selezione di bar italiani che rappresentano al meglio la qualità e l’eccellenza, proprio a partire da una tazzina di caffè, tanto da meritare i Tre Chicchi o le Tre Tazzine. La bevanda più popolare alza l’asticella con un prodotto non solo ottimo ma di filiera controllata, etica e sostenibile.

Il Premio illy Bar dell’anno 2024 con Gambero Rosso

Tra questi, come sempre, anche il bar più attento alla qualità e alla sostenibilità per il Premio illy Bar dell’Anno 2024: un premio che ha aiutato lo sviluppo sempre più consapevole dei caffè italiani, cuore pulsante di ogni piazza e borgo di tutta la Penisola, rendendo il rito del caffè ancora più sostenibile, sia in termini di impatto, di cura nel packaging, di migliore gestione del ciclo di smaltimento dei diversi rifiuti nel pieno rispetto delle normative vigenti, sia sul fronte delle materie prime, prediligendo alimenti a km zero o filiera corta.

A vincere la scorsa edizione è stato Marelet a Treviglio, in provincia di Bergamo, locanda e osteria contemporanea, un termine che calza a pennello all’insegna della famiglia Colleoni: una struttura all’avanguardia, concepita nell’ottica della massima attenzione all’impatto ambientale, che usa la geotermia e il fotovoltaico come principali fonti di energia e sforna, attingendo all’orto di proprietà, proposte culinarie e non anche per i cocktail e le decorazioni floreali sui tavoli.

Verso la sostenibilità

“L’attenzione alla sostenibilità è parte integrante della nostra filosofia. Avere un approccio green si deve tradurre in una serie di azioni quotidiane portate avanti con costanza – afferma Paolo Colleoni, titolare di Marelet – Come? Mettendo a punto sempre nuove strategie. In albergo, ad esempio, abbiamo introdotto un dispenser che ci ha consentito di eliminare le bottigliette di plastica utilizzate per shampoo e bagnoschiuma, ci siamo ulteriormente concentrati sulla differenziazione dei rifiuti e sulla valorizzazione di erbe aromatiche e fiori di nostra produzione sia in cucina che nella mixology”.

Paolo Colleoni aggiunge: “È importante anche l’attenzione alla stagionalità e al territorio, nell’idea di instaurare sinergie positive. Di recente sono nate collaborazioni con piccole virtuose realtà locali, come quelle con aziende agricole e casearie di prossimità che riforniscono di ortaggi e latticini. Essere sostenibili però non significa solo non inquinare, anche il no waste è un fattore determinante. Ecco perché il pane che produciamo se avanza viene regalato ai clienti, e i croissant ai dipendenti. Sicuramente da soli non possiamo cambiare il mondo, ma vogliamo fare la nostra parte. La prossima sfida? Quella di eliminare la plastica delle bottigliette dell’acqua.”

La giuria è composta da esperti che valuteranno con cura le insegne alla ricerca della proposta più sostenibile, tra loro: Riccardo Gaspari, anima del ristorante una stella Michelin, SanBrite di Cortina d’Ampezzo, premiato con la stella verde Michelin per il suo impegno verso la sostenibilità; Laura Mantovano, direttore editoriale Gambero Rosso; Marina Savoia, curatore della Guida Bar d’Italia; Violante Avogadro di Vigliano, chief communication & key client officer di illycaffè e Moreno Faina, direttore Università del Caffè illy.

Lo chef Riccardo Gaspari: “Sono molto contento di far parte di questa iniziativa come giudice. Per me la sostenibilità – declinata in aspetti come l’attenzione delle materie prime, il km zero e la filiera corta – è diventata un valore imprescindibile nel mio ristorante e nell’azienda agricola di famiglia. Ogni giorno, attraverso lo sviluppo del nostro personale concetto di Cucina Rigenerativa, io e mia moglie Ludovica ci approcciamo al nostro territorio nel modo più rispettoso possibile”.

Gaspari aggiunge: “illy mi ha fatto scoprire il bellissimo mondo che si cela dietro ad una tazzina di caffè e che sottolinea quanto nelle lunghe o corte filiere sia importante la cura in ogni singolo passaggio. Credo che valorizzare e premiare realtà come le nostre, impegnate quotidianamente nell’eticità e nella sostenibilità, sia un modo funzionale per creare un network incisivo. Sono curioso di conoscere le realtà che prenderanno parte al concorso e che saranno per me un punto di confronto e di stimolo”.

La proclamazione del vincitore del Premio illy Bar dell’Anno” avverrà nel corso dell’evento di presentazione della Guida Bar d’Italia 2024, in programma a Milano, il prossimo 21 settembre nella splendida cornice del Teatro Manzoni.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo.

Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.

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