domenica 22 Dicembre 2024
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L’espresso italiano nella mostra MUMAC con il Fai Piacenza dal 18 al 24 luglio

Appuntamento per ammirare le più belle macchine per caffè espresso professionali da inizio ‘900 ad oggi. Un viaggio nel tempo, nel design e nella tecnologia attraverso usi e costumi del caffè espresso, da sempre patrimonio del made in Italy.

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BOBBIO (Piacenza) – Architetture medievali, cultura e tradizioni si fondono con una tra le eccellenze storiche del made in Italy: il caffè espresso. Nasce così “L’Espresso italiano tra heritage e contemporaneità”: una vera e propria kermesse che racchiuderà al suo interno più eventi dal 18 al 24 luglio. Cuore dell’iniziativa la mostra temporanea di macchine per caffè allestita presso l’Abbazia di San Colombano di Bobbio e curata da MUMAC, il Museo della macchina del caffè di Gruppo Cimbali.

La mostra MUMAC a Bobbio

Patrocinata dalla Delegazione Fai di Piacenza e dal Gruppo Fai di Bobbio, l’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Città di Bobbio: protagoniste alcune tra le macchine per caffè espresso professionali più belle da inizio ‘900 ad oggi.

Tra queste, la macchina a colonna Roma (Modello Rex del 1926), quella di stile razionalista Simplex (1940), la macchina La Cimbali Granluce (1955), quella a pistone Aurora Brugnetti (1955), e a leva Faema Urania (1957), l’intramontabile e61 del 1961 e l’idraulica La Cimbali Pitagora (1962), vincitrice del Compasso d’Oro e icona di un’epoca, e la semiautomatica e coloratissima Faema Prestige, modello pop del 1972.

Un vero e proprio viaggio nel tempo, nel design e nella tecnologia che dai primi anni del ‘900 arriva fino ai giorni nostri con i modelli La Cimbali M200 (lanciata nel 2021), La Cimbali S15 (che sarà in funzione) e la Faemina di Faema, la nuova macchina per caffè espresso progettata per l’ambiente domestico, small business e concept store lanciata nel 2021 in occasione del Salone del Mobile.

MUMAC: tra arte e design

La mostra, inoltre, darà spazio anche ad un altro tipo di arte, quella del gruppo milanese degli Urban Sketchers, divisione locale del movimento globale che accomuna appassionati di disegno specializzati nel cogliere la bellezza di un luogo, cogliendone le differenze, ognuno con il proprio stile e tecnica.

Una “mostra nella mostra”, dunque, che vedrà esposti alcuni dei disegni realizzati in una live performance tenuta dagli artisti durante la Milano Design Week 2022 al MUMAC.

La mostra, ad accesso libero e gratuito, verrà inaugurata lunedì 18 luglio alle 18.00 alla presenza delle autorità locali.

MUMAC: il libro Senso Espresso

Secondo appuntamento della kermesse, la presentazione del libro “SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions”, curato da MUMAC e edito da Antiga Edizioni, dove una immagine del Ponte Vecchio di Bobbio è stata inserita come emblema dell’incanto senza tempo della bellezza italiana.

La presentazione si terrà sabato 23 luglio alle 18.00 presso la Sala Daverio del palazzo comunale di Bobbio con la presenza tra i relatori di Roberto Pasquali, sindaco della città, Letizia Anelli, capo delegazione Fai di Piacenza, Edgardo Ferrero, services director di Gruppo Cimbali e contributor dei contenuti storico-scientifici del libro, Barbara Foglia, MUMAC manager e coordinatrice del progetto editoriale, Enrico Maltoni, collezionista e co-fondatore del MUMAC, Francesca Tramma, curatrice dell’archivio storico del Corriere della Sera, fra gli archivi aderenti a Museimpresa che hanno contribuito con immagini e documenti ad arricchire il volume.

La storia del caffè espresso

“E’ per noi un’occasione unica raccontare la storia del caffè espresso italiano attraverso le nostre macchine e attraverso un volume che vuole essere simbolo di stile italiano nel mondo, in uno dei luoghi simbolo del bello – spiega Barbara Foglia, MUMAC manager -. L’Abbazia di San Colombano è un luogo tutto da visitare, immerso nel cuore di uno dei borghi più significativi d’Italia, Bobbio, eletto Borgo dei borghi 2019: il posto ideale in cui la storia incontra la storia, quella del caffè espresso, da sempre simbolo del made in Italy, e quella di uno dei centri monastici più importanti d’Europa”.

“E’ un immenso piacere per la nostra città ospitare un’eccellenza italiana come Gruppo Cimbali. L’Abbazia di San Colombano è un luogo suggestivo dove il passato incontra il presente e splendida cornice per un’iniziativa di questo tipo.” – dice il Sindaco di Bobbio Roberto Pasquali.

“La prestigiosa pubblicazione del Museo MUMAC in cui viene citato Bobbio ci riempie di orgoglio e ci spinge a lavorare per far sì che il nostro Borgo possa essere sempre di più portavoce della bellezza e dell’eccellenza che valorizza la creatività italiana in qualsiasi sua forma.”

“Avere in mostra le macchine per caffè che hanno fatto la storia dell’espresso italiano nel mondo sarà un ulteriore possibilità di conoscere le formidabili innovazioni che hanno caratterizzato la produzione dell’espresso nei pubblici esercizi bobbiesi ed italiani, ammirando le bellezze architettoniche del luogo.”

L’espresso italiano tra heritage e contemporaneità

  • Mostra macchine per caffè: aperta da lunedi’ 18 luglio alle 18.00 fino a domenica 24 luglio alle 18.00 presso il colonnato dell’abbazia di San Colombano (accesso libero).
  • Presentazione del libro Senso Espresso: sabato 23 luglio alle 18.00 presso la sala Daverio della sede del Comune di Bobbio (ingresso libero fino a esaurimento posti)

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della Macchina per Caffè di Gruppo Cimbali

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Gruppo Cimbali situato a Binasco (Milano) racconta più di 100 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 200 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

La città di Bobbio

Centro più importante della Val Trebbia, la località sorge sulla sponda sinistra dell’omonimo fiume, ai piedi del Monte Penice, si trova al centro di una zona detta “Appennino delle 4 province”, dove le montagne delle province di Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia confinano.

Bobbio è nota sin dal Medioevo come la “Montecassino del Nord” per la fama della sua Abbazia che, fondata nel 614 dal monaco irlandese San Colombano, fu uno dei principali centri spirituali e culturali della penisola italiana. Nel 1014, Bobbio acquisì anche il titolo di città, conferito con bolla imperiale da Enrico II e diventò sede vescovile, rimanendo Diocesi autonoma fin verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso.

Bobbio conserva il sapore medioevale del proprio borgo, fatto di strette viuzze, case in sasso e palazzetti signorili, cresciuto attorno al monastero, che, assieme ai suggestivi paesaggi naturalistici della vallata, ne fanno una delle principali località di villeggiatura del piacentino.

Bobbio si fregia di diversi riconoscimenti: Bandiera Arancione del Touring Club Italiano dal 2005, fa parte dei Borghi più Belli d’Italia dal 2006 e nel 2019 ha vinto il Contest della trasmissione Kilimangiaro di Rai 3 aggiudicandosi il titolo di Borgo dei Borghi 2019.

Bobbio è divenuta ormai nota per il Bobbio Film Festival (periodo estivo) e per il Laboratorio Farecinema, entrambi curati dal regista Marco Bellocchio, la cui famiglia è originaria del borgo piacentino.

Da non perdere nella visita alla città una passeggiata sul suggestivo Ponte Vecchio, detto Ponte Gobbo per l’originale forma. Il Ponte, simbolo del borgo, la cui storia è legata alla leggenda di San Colombano nel suo scontro col Diavolo, accoglie e dà il benvenuto ai visitatori.

Delegazione Fai Piacenza

Promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità: questa è la missione del Fai Fondo per l’Ambiente Italiano che in tutt’Italia si occupa di salvaguardare il patrimonio nazionale, salvandolo dal degrado e mobilitando schiere di volontari per organizzare eventi culturali e momenti dedicati alla scoperta e riscoperta dei nostri tesori d’arte, di paesaggio, di storia e di tradizioni.

Per la provincia piacentina il Fai è rappresentato dalla Delegazione Fai di Piacenza alla quale afferiscono 3 gruppi locali: il Gruppo Fai Giovani, il Gruppo Fai di Bobbio e il Gruppo Fai di Monticelli d’Ongina.

La Rete territoriale è formata da volontari appassionati che hanno scelto di dedicare il proprio tempo libero alla diffusione dei valori e dell’operato della Fondazione, rappresenta il punto di riferimento per gli iscritti Fai sul territorio e la sua presenza è sempre più capillare: è coordinata da 19 Direzioni Regionali ed è organizzata in 130 delegazioni, 106 Gruppi Fai e 98 Gruppi Fai Giovani, ai quali si aggiungono 8 Gruppi Fai ponte tra culture, il Fai conta ormai 8.000 volontari a livello nazionale che con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile oltre 1000 eventi culturali in tutta Italia tra cui visite, escursioni, momenti musicali, seminari, iniziative conviviali, corsi, e tanto altro, mirati a valorizzare e far conoscere luoghi e bellezze locali dalle più insolite a quelle già note ma purtroppo, a volte, poco conosciute.

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