PALERMO – La Sicilia è una terra unica ricca di sapori, di profumi e di rituali che vanno scoperti e gustati con la giusta lentezza. Proprio questa inconfondibile lentezza, è stato il filo conduttore del viaggio esperienziale “Il Caffè della Sicilia” vissuto nella prestigiosa cornice della Sala Onu al Teatro Massimo (FOTO) dopo il successo davanti a migliaia di visitatori all’Expo di Milano.
“E’ stato un intenso viaggio alle origini del gusto, della nostra storia e delle nostre tradizioni – racconta Arturo Morettino – che con il prezioso contributo di alcuni compagni di viaggio d’eccezione e con il supporto delle istituzioni cittadine ha voluto raccontare alla propria città con una smisurata passione e una ricercata profondità di contenuti la nostra Sicilia, che può e deve assolutamente tornare a ricoprire un ruolo da protagonista sullo scenario internazionale ripartendo proprio dai nostri valori e dalle nostre tradizioni.”
Proprio intorno ad un Espresso intenso dal cuore mediterraneo, alcuni amici intimi della città, hanno emozionato il pubblico presente raccontando con una contagiosa passione il parallelismo tra la loro città, terra di conquista e luogo di aggregazione di differenti culture, popoli e dominazioni e il Caffè, come miscela unica di differenti caratteri, linguaggi ed espressioni, e come simbolo di convivialità, di condivisione e di identità del territorio.
Il viaggio “Il Caffè della Sicilia”, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore comunale alle attività produttive, Giovanna Marano, è così proseguito con la celebrazione del rito del Caffè e dei suoi profondi significati storico-culturali, raccontati in un video di Ruggero Di Maggio da uno dei più noti conoscitori della cultura siciliana come Gaetano Basile, che al fianco di Arturo Morettino ha percorso più di 1000 anni di storia, riscoprendo proprio all’interno della tazzina di espresso gustato con una coinvolgente lentezza, alcuni preziosi segreti ed aneddoti custoditi per secoli, come l’origine tutta siciliana del primo Caffè Letterario “Procope” nato a Parigi già nel lontano 1686. Grazie all’ingegno del palermitano “Francesco Procopio De Coltelli” – testimonia un orgoglioso Basile – avevamo già iniziato ad esportare i nostri prodotti artigianali di eccellenza come il Caffè e la Granita in una Francia che imparò da subito ad apprezzarne la qualità superiore.
Un’esperienza unica – racconta l’attrice Stefania Blandeburgo – che ha appassionato con il suo talento naturale tutti gli ospiti presenti, poter rivivere in tale contesto l’emozionante intreccio tra il delicato ruolo della donna e l’inconfondibile aroma del Caffè in una Sicilia teatro di conquiste e di voglia di rivalsa, di profumi che si diffondono ancora oggi tra i vicoli del centro storico di una controversa e illuminata Palermo. L’attrice palermitana ha proposto alcune belle pagine di “La miscela segreta di Casa Olivares” della scrittrice Giuseppina Torregrossa.
Una citazione non casuale visto che il Maestro Gelatiere Antonio Cappadonia ha concluso l’intenso programma de “Il Caffè della Sicilia” celebrando l’incontro storico a distanza di 4 secoli di due simboli della tradizione araba e della cultura siciliana con la Granita e il Caffè di una miscela inedita e segreta. Grazie all’antico metodo delle Neviere, il maestro Cappadonia ha affascinato gli ospiti presenti con la preparazione di una eccezionale Granita al Caffè (Sharbat Qahwa in arabo) preparata con una miscela segreta creata da Morettino dai sentori di caramello e mandorle tostate e dalle ricercate note speziate. Una straordinaria esperienza dal sapore unico – testimonia un’entusiasta Cappadonia – che ha voluto celebrare con Arturo Morettino, rappresentante della terza generazione di Morettino le antiche tradizioni e la passione per la nostra terra e per le preziose materie prime che la Natura ci ha donato e che dobbiamo valorizzare. “Caffè Morettino – ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’arte di Antonio Cappadonia – sono un’occasione per mostrare le nostre bellezze culturali e imprenditoriali.”