MILANO – Buone notizie per uno dei ristoranti più rinomati di Milano. Aimo e Nadia infatti, sono i protagonisti dell’espansione del brand gourmet, grazie a una nuova apertura. Dove? La location ovviamente è di un certo pregio: uno dei poli museali delle Gallerie d’Italia di Piazza Scala. Ne parliamo attraverso l’articolo pubblicato ilgiornale.it, sotto la firma di Mimmo di Marzio.
Aimo e Nadia, quando il cibo stellato si fa strada in città
Il nuovo spazio riservato all’accomodation comprende una caffetteria con annessa libreria e un ristorante gourmet a cura di una grande eccellenza tutta milanese. Il brand bi-stellato di Aimo e Nadia. Dulcis in fundo, un «vestito» sapientemente confezionato da un’altra eccellenza italiana, questa volta dell’architettura, il barbuto Michele De Lucchi che per il nuovo spazio polifunzionale ha progettato un design caldo ma sobrio, «a metà tra il caffè viennese e il bistrot parigino».
All’inaugurazione, oltre al designer, era presente Stefania Moroni
La figlia ed erede di Aimo e Nadia, con i soci Fabio Pisani ed Alessandro Negrini, i due chef depositari della nobile arte del fondatore de Il Luogo di via Montecuccoli. Il prestigioso spazio di Gallerie d’Italia, è denominato Voce. In onore alla storica piazza della lirica.
Un triplete per la compagine di famiglia
Dopo l’apertura del Bistrot Aimo e Nadia di via Bandello. A far gli onori di casa il brillante Michele Coppola, direttore centrale Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo. Il quale ha ricordato: «In questi anni le iniziative delle Gallerie d’Italia hanno incontrato il consenso e l’entusiasmo di tanti visitatori. Anche grazie a una costante ricerca di originalità, di sperimentazione; di esplorazione di nuovi linguaggi.»
Con Voce si completa l’offerta in Piazza Scala
«In sinergia perfetta con una realtà, Aimo e Nadia, che è tradizione ma allo stesso tempo innovazione». Raggiante ma anche certa di raggiungere l’obbiettivo Stefania Moroni, che da 30 anni tiene le redini dell’attività di famiglia.
«Questo successo nasce dalla consapevolezza che cultura e cibo, quando viaggiano su livelli di eccellenza, parlano la stessa lingua». E la stessa lingua è quella che parlerà la nuova brigata di cucina. Sotto la direzione di Pisani e Negrini, la proposta di menù giornalieri spesso in tema con le poetiche del programma espositivo delle Gallerie.
Leggerezza, materie prime, stagionalità
«Le nostre parole d’ordine saranno quelle di sempre. – dice Alessandro Negrini. – leggerezza in ogni piatto, rispetto delle materie prime italiane e stagionalità. Una cucina che, secondo la grande lezione di Aimo, è frutto di una complessità risolta; ovvero una grande semplicità che è il risultato di un grande studio».
L’offerta di Voce, che si apre al pubblico con un elegante bancone disegnato da De Lucchi, si dividerà tra la tavola fredda del bistrot e il ristorante gourmet di 50 coperti:
«Il menu – garantiscono i due chef – sarà un dialogo continuo tra noi e il Museo per offrire delle esperienze di valore, legate alla grande cucina italiana».