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venerdì 22 Novembre 2024
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Agricoltura e deforestazione: ecco come ridurre l’impatto delle importazioni agricole dell’UE nello studio Iai

Il rapporto è diviso in tre parti: una panoramica, che dettaglia l'entità delle importazioni dell'UE e le confronta con altri attori; un capitolo tecnologico e operativo, che si concentra su soluzioni che vanno dalla tracciabilità e certificazioni all'applicazione delle leggi e migliori pratiche agricole; e infine un capitolo sulle politiche e sul settore privato, dedicato alle politiche dell'UE e dei paesi fuori dall’Unione e alle opzioni finanziarie

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Il nuovo Regolamento europeo sulla deforestazione (Eudr) sarà implementato nell’Unione Europea a partire dalla fine di dicembre 2024. Per fare luce sull’argomento, Mario Cerutti, chief institutional relations & sustainability officer di Lavazza Group, ha condiviso lo studio “Agriculture and Deforestation. How to Reduce the Impact of the EU’s Agricultural Imports on Global Forests” pubblicato dallo Iai – Istituto affari internazionali, uno dei più noti think tank italiani specializzati in politica internazionale.

Lo studio riporta un’analisi obiettiva dell’Eudr, valutando gli impatti della normativa da diverse prospettive e proponendo soluzioni tecniche e operative, oltre che politiche e finanziarie, attraverso diversi casi studio focalizzati su alcune delle commodities impattate, tra cui il caffè.

Leggiamo di seguito la sintesi del rapporto completo in lingua inglese che può essere consultato qui.

Il rapporto sull’Eudr e la deforestazione di Iai

MILANO – Il rapporto analizza l’impatto delle importazioni agricole dell’UE sulle foreste globali, discutendo e proponendo soluzioni tecniche, operative, politiche e finanziarie per ridurre tale influenza.

Lo studio si concentra sulle sette materie prime considerate dal Regolamento dell’UE per i prodotti deforestation-free (bestiame, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e legno).

Il rapporto è diviso in tre parti: una panoramica, che dettaglia l’entità delle importazioni dell’UE e le confronta con altri attori; un capitolo tecnologico e operativo, che si concentra su soluzioni che vanno dalla tracciabilità e certificazioni all’applicazione delle leggi a migliori pratiche agricole; e infine un capitolo sul settore privato, dedicato alle politiche dell’UE e dei paesi fuori dall’Unione e alle opzioni finanziarie.

Il rapporto considera tutti i partner commerciali dell’UE a livello globale, prestando però particolare attenzione al sud-est asiatico, al Sud America, e all’Indonesia e al Brasile come principali partner commerciali per le materie prime agricole.

Questa analisi è stato prodotta anche grazie a un ampio lavoro sul campo in Indonesia e in Brasile, dove il team ha condotto una serie di interviste e visite, concentrandosi sia sulle piantagioni e sui piccoli agricoltori dal lato della produzione, sia sui grandi e piccoli acquirenti per una serie di prodotti, in particolare caffè, olio di palma, gomma e legname.

Per leggere lo studio completo in lingua inglese basta cliccare qui

FONTEiai.it
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