mercoledì 22 Gennaio 2025

Agricoltura e deforestazione: ecco come ridurre l’impatto delle importazioni agricole dell’UE nello studio Iai

Il rapporto è diviso in tre parti: una panoramica, che dettaglia l'entità delle importazioni dell'UE e le confronta con altri attori; un capitolo tecnologico e operativo, che si concentra su soluzioni che vanno dalla tracciabilità e certificazioni all'applicazione delle leggi e migliori pratiche agricole; e infine un capitolo sulle politiche e sul settore privato, dedicato alle politiche dell'UE e dei paesi fuori dall’Unione e alle opzioni finanziarie

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Il nuovo Regolamento europeo sulla deforestazione (Eudr) sarà implementato nell’Unione Europea a partire dalla fine di dicembre 2024. Per fare luce sull’argomento, Mario Cerutti, chief institutional relations & sustainability officer di Lavazza Group, ha condiviso lo studio “Agriculture and Deforestation. How to Reduce the Impact of the EU’s Agricultural Imports on Global Forests” pubblicato dallo Iai – Istituto affari internazionali, uno dei più noti think tank italiani specializzati in politica internazionale.

Lo studio riporta un’analisi obiettiva dell’Eudr, valutando gli impatti della normativa da diverse prospettive e proponendo soluzioni tecniche e operative, oltre che politiche e finanziarie, attraverso diversi casi studio focalizzati su alcune delle commodities impattate, tra cui il caffè.

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Leggiamo di seguito la sintesi del rapporto completo in lingua inglese che può essere consultato qui.

Il rapporto sull’Eudr e la deforestazione di Iai

MILANO – Il rapporto analizza l’impatto delle importazioni agricole dell’UE sulle foreste globali, discutendo e proponendo soluzioni tecniche, operative, politiche e finanziarie per ridurre tale influenza.

Lo studio si concentra sulle sette materie prime considerate dal Regolamento dell’UE per i prodotti deforestation-free (bestiame, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e legno).

Il rapporto è diviso in tre parti: una panoramica, che dettaglia l’entità delle importazioni dell’UE e le confronta con altri attori; un capitolo tecnologico e operativo, che si concentra su soluzioni che vanno dalla tracciabilità e certificazioni all’applicazione delle leggi a migliori pratiche agricole; e infine un capitolo sul settore privato, dedicato alle politiche dell’UE e dei paesi fuori dall’Unione e alle opzioni finanziarie.

Il rapporto considera tutti i partner commerciali dell’UE a livello globale, prestando però particolare attenzione al sud-est asiatico, al Sud America, e all’Indonesia e al Brasile come principali partner commerciali per le materie prime agricole.

Questa analisi è stato prodotta anche grazie a un ampio lavoro sul campo in Indonesia e in Brasile, dove il team ha condotto una serie di interviste e visite, concentrandosi sia sulle piantagioni e sui piccoli agricoltori dal lato della produzione, sia sui grandi e piccoli acquirenti per una serie di prodotti, in particolare caffè, olio di palma, gomma e legname.

Per leggere lo studio completo in lingua inglese basta cliccare qui

FONTEiai.it
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