domenica 22 Dicembre 2024
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Agnieszka Rojewska: “Ma il metodo di estrazione che preferisco resta l’espresso”

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MILANO – Due giornate di formazione e approfondimento al Flagship Store Faema Art & Caffeine, di Via Forcella 7, Zona Tortona, accompagnati da una guida super esperta. Perché a portare  i partecipanti nel mondo del caffè e Latte Art, tra tecnica e preparazioni, c’era la campionessa del mondo barista 2018, Agnieszka Rojewska.

Il primo giorno, un training di due ore preceduto da una lezione teorica sulla decorazione della crema di latte. Con uno sguardo sull’andamento presente e in prospettiva, del nuovo trend dei coffee shop.

Il secondo, si scaldano i motori per le competizioni. Gli operatori, ognuno nella propria disciplina, tutti con gli occhi puntati e le orecchie aperte per carpire più segreti possibili e distinguersi nelle prossime gare in programma a comnciare dalle finali dei campionati italiani di Rimini.

Rojewska, alle 9 in punto è già pronta

Da sinistra: Marili Ribas, Angelo Sportelli e Ariele Guaschino

Tra le persone che seguono le sue mossa e le sue dritte, anche Rossella Musarra. La professionista che solo da qualche giorno, si è distinta come semifinalista per la categoria Coffee in Good Spirits, al prossimo Sigep di Rimini. Ma i nomi noti all’interno del circuito non mancano: presenti anche i due trainer di Mumac Academy, Ariele Guaschino e Angelo Sportelli.

Angelo Sportelli, trainer Mumac Academy, mentre prepara un espresso con Mamma Mia di Francesco Sanapo

La campionessa mondiale dà due primi consigli essenziali

Individuando i due elementi più importanti per cominciare la preparazione rispetto a qualsiasi tipo di competizione: “penso che il primo fattore da considerare sia la selezione del caffè. In quanto, un prodotto di alta qualità è la base di qualsiasi gara.

Poi, per ogni tipo di preparazione, è fondamentale dotarsi di pazienza. Questo perché il tempo di lavoro è molto lungo e faticosissimo. Infatti, non sempre le cose vanno come era programmato e quindi ci si ritrova spesso a dover affrontare momenti critici. Sia in fase di allenamento che durante la prova vera e propria. ”

Rispetto ai nuovi trend, continuerà a esistere l’espresso?

La risposta della campionessa è incoraggiante: “Non penso che la riscoperta di metodi di estrazione alternativi porterà alla scomparsa della tradizione italiana dell’espresso. Un rito molto diffuso e apprezzato in questo Paese e anche all’estero. Ha un flavour davvero eccezionale. L’intensità è sicuramente premiata da tante persone. Non potrà essere sostituito. Anzi, credo che queste due strade correranno assieme, parallelamente. Sarà solo un arricchimento per la community.

Io, per altro, preferisco proprio l’espresso. E’ quasi sempre la mia prima scelta, perché è un modo veloce di preparazione ed è il primo che ho imparato. Gli altri metodi di estrazione sono un po’ troppo lenti per me. Inoltre, con questi è possibile aspettarsi un risultato specifico. Con l’espresso invece, non riesco mai a predirlo con esattezza.”

Tutto sul tavolo per cominciare

Gli strumenti non mancano e sono tutti disposti in fila, pronti all’utilizzo. Ma prima un po’ di teoria e introduzione al chicco. Al quale poi è seguita la pratica, ovviamente. Perché non si può prescindere dallo sperimentare ciò che si è appreso.

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