CIMBALI M2
venerdì 22 Novembre 2024
  • CIMBALI M2

Adesso il 79% degli italiani spende di più per l’espresso a casa buono come al bar

In linea con l’attenzione alla pausa caffè a casa, cresce soprattutto il trend dell'home bar con circa il 40% degli intervistati che ha già realizzato o intende realizzare un angolo domestico dedicato alla celebrazione del rito del caffè, per ricreare un piccolo bar in casa

Da leggere

  • Dalla Corte
TME Cialdy Evo
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Complice lo scoppio della pandemia, che ci ha costretto a lungo dentro casa, trasformando cucine e camere da letto in stanze d’ufficio, la pausa caffè si è spostata tra le quattro mura domestiche. La voglia di una bella tazzina come al bar però non ha mai abbandonato il consumatore italiano, che quindi ha cercato in tutti modi di adattarsi e trovare soluzioni qualitativamente all’altezza delle loro abitudini.

Per questo si è affermata una nuova tendenza: la preferenza di acquisto di prodotti premium. Ben otto italiani su dieci spendono di più pur di avere l’espresso come quello del loro barista di fiducia.

Leggiamo di più su questo fenomeno grazie ai dati raccolti in una ricerca De’Longhi e un’analisi Iri, riportati nell’articolo di Maria Teresa Manuelli da ilsole24ore.com.

Prodotti premium: gli italiani alzano la qualità della loro pausa caffè in casa

Scrive Il Sole 24 Ore: sono sempre di più gli italiani che amano preparare il caffè tra le mura domestiche e guardano con interesse al nuovo trend dell’home bar, ovvero all’idea di dedicare un angolo della casa o della cucina alla celebrazione del rito del caffè. Lo smart working e le restrizioni legate alla pandemia, infatti, hanno limitato l’accesso a bar e ristoranti e aumentato la media giornaliera di caffè consumati in casa (da 1,9 a 2,4).

È quanto emerge da una ricerca di De’Longhi e condotta da Nielsen su come sono cambiate le abitudini degli italiani nel corso dell’ultimo anno relativamente al consumo di caffè. Il 79% degli intervistati è d’accordo a spendere di più per gustare un buon caffè a casa e il 64% del campione si è dedicato nell’ultimo anno a lavori o acquisti per migliorare il luogo in cui vive, in particolare la cucina.

In linea con l’attenzione alla pausa caffè a casa, cresce soprattutto il trend dell’home bar

Con circa il 40% degli intervistati che ha già realizzato o intende realizzare un angolo domestico dedicato alla celebrazione del rito del caffè, per ricreare un piccolo bar in casa.

Nuovi prodotti premium per nuovi amanti del caffè

Aggiunge Il Sole 24 Ore: questo trend che non è sfuggito ai big del mercato. Tra questi, Hausbrandt, da sempre forte della solida presenza nel canale horeca (bar e ristoranti, ndr), ha deciso di affacciarsi al mondo della grande distribuzione con la volontà di trasferire la propria expertise al consumatore finale. Ha così realizzato una linea apposita completa di diversi formati e tipologie di caffè per palati raffinati che cercano la miglior miscela da degustare a casa.

Anche Nescafé ha deciso di rendere disponibile presso tutti i Carrefour il nuovo Espresso in cialde con sistema Ese, inizialmente pensata per il canale out of home. Si tratta di una miscela di chicchi Arabica e Robusta, macinata e confezionata in monoporzioni, per potersi gustare anche a casa un caffè dall’aroma intenso come fatto al bar. E per chi ama la spesa online è disponibile anche su Amazon.

Una scelta, quest’ultima, dettata anche dall’ascesa del canale e-commerce proprio per le vendite di caffè. Secondo Witailer – startup nata per le aziende ad aumentare le vendite online nei marketplace – che ha analizzato le ricerche degli italiani proprio su Amazon.it per tipologia di prodotti, la sottocategoria più ricercata in assoluto si conferma essere quella dedicata a “cialde e capsule di caffè” destinata al consumo domestico: nel mese di maggio 2021 questa ha infatti rappresentato più del 21% del volume di ricerca stimato nella categoria.

Tra i brand preferiti dagli italiani per questi prodotti: Borbone, Lavazza, Nescafé, Nespresso e Bialetti.

Crescono i consumi dei prodotti premium

Quanto e come il Coronavirus ha influito sul consumo di caffè in Italia? A rispondere è una ricerca Iri che analizza il mondo della prima colazione ai tempi della pandemia, con particolare riferimento al mercato del caffè. Prima dell’emergenza sanitaria, il mercato si trovava in una fase di rallentamento e i livelli promozionali avevano raggiunto punte molto alte. Nel 2019 il 51% dei volumi erano stati venduti in condizioni promozionali, percentuale che sfiora il 56% nel segmento del macinato.

Il successo delle capsule ha portato all’evoluzione delle abitudini di consumo e ha veicolato, almeno in parte, gli acquisti verso il canale online, gli specializzati e i marchi proprietari. La categoria del macinato aveva quindi perso parte del suo valore e lo scenario competitivo si era spostato principalmente sulla leva promozionale.

Ma il 2020 ha cambiato le carte in tavola, riportando i consumi tra le mura domestiche. Il mercato è cresciuto a doppia cifra (+10,3% a valore), si è ridotta la pressione promozionale (-3,6 punti a volume vs 2019) ed è aumentato il prezzo al kg di quasi 7 punti percentuali. Fatto dovuto anche alla spinta dei segmenti premium.

Analizzando i singoli segmenti del mercato del caffè, si evidenzia che fino al 2019 il macinato e quello solubile mostravano una flessione delle vendite, mentre il caffè in grani presentava un trend positivo. Con la prima fase dell’emergenza sanitaria questa situazione si è ribaltata, dando inizio a un periodo di forte dinamicità per i segmenti del caffè macinato, con capsule e cialde, e del caffè solubile, mentre è entrato in una fase di sofferenza il mercato dei grani.

Inoltre, nel 2020 le capsule, che incidono per il 32% sul totale delle vendite di caffè, sono state l’unico segmento in espansione di assortimento (4,3 referenze in più rispetto al 2019). Trend particolarmente positivi anche per alcune tipologie di prodotti premium come il decaffeinato (+13,7% sul 2019), il 100% arabica (+17,3 sul 2019) e il monorigine (+35,1 sul 2019), che sembrano confermare un recupero del valore del mercato. L’unica eccezione tra i prodotti a più alto valore è rappresentata dal segmento del biologico, che cresce in misura minore rispetto al non-bio.

Bar e caffetterie non perdono il proprio fascino

Scelta diversa, invece, per illy che nonostante il difficile momento ha deciso di aprire una caffetteria, quale simbolo della ripresa del canale fuori-casa. Questa volta nella food hall di Rinascente Milano, al settimo piano. Il concept del locale, che si sviluppa su una superficie di 80 mq, è un richiamo all’arte e alla bellezza negli elementi iconici, decorativi e di comunicazione che contraddistinguono l’identità del brand e l’attenzione al mondo del caffè. «Vogliamo portare avanti questo messaggio di ottimismo e speranza nel futuro con questa nuova e importante apertura», ha commentato Massimiliano Pogliani, amministratore delegato di illycaffè.

In risposta all’emergenza pandemica e alla forte battuta d’arresto “Gaggia per l’Italia” è il progetto lanciato dallo storico brand milanese di macchine per caffè per stimolare una ripresa e un ritorno alla normalità nell’intero settore horeca. Il messaggio della campagna ruota attorno al ritrovato piacere di bere un caffè al bar, per l’indiscutibile qualità del caffè servito e per il valore relazionale di questa consuetudine così forte nella vita di tutti gli italiani, e non solo.

Vola addirittura oltreoceano il caffè della salernitana Trucillo per portare il vero espresso made in Italy nei locali iconici della New York Greater Area

Presente con il suo marchio in 40 Paesi, dove esporta il 60% della sua produzione, Trucillo è un brand tricolore che piace molto all’estero ed è stata scelta da Ammirati Coffee, il principale distributore di caffè dell’area metropolitana di New York, New Jersey e Connecticut, che da quasi 60 anni fornisce bar, ristoranti e hotel, tra cui i locali più prestigiosi, frequentati abitualmente dallo star system

I mercati esteri sono molto ambiti dai nostri produttori che però spesso non hanno una dimensione sufficiente per fare massa critica. In ottica di espansione oltreconfine è la recente operazione di Caffè Vergnano che ha ceduto il 30% di quota a Coca-Cola Hbc, l’imbottigliatore e distributore in 28 mercati di The Coca-Cola Company. L’accordo prevede la distribuzione esclusiva nei mercati coperti dal distributore, ma che non impatterà su quello italiano.

CIMBALI M2
  • Brambati

Ultime Notizie

  • Water and more
  • Carte Dozio