MILANO – A qualche purista dello specialty e del caffè senza l’aggiunta di edulcoranti potrebbe essere un buon segnale in avanti, la norma proposta ai governi nazionali e al Parlamento europeo, secondo cui sarebbero bandite le bustine di zucchero nei bar dell’UE. E anche i dolcificanti.
Una decisione che, se da un lato potrebbe scontentare alcuni consumatori e gestori, dall’altra parte sembra esser un passo obbligato verso una strada più sostenibile anche nell’horeca, per una riduzione dei rifiuti in plastica e di altri materiali inquinanti.
Il regolamento completo, qui.
Bustine di zucchero addio? Ecco cosa potrebbe accadere
La comunicazione ufficiale spiega: “La proposta di revisione della legislazione dell’UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio persegue tre obiettivi principali. In primo luogo prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, ridurne la quantità, imporre restrizioni agli imballaggi inutili e promuovere soluzioni di imballaggio riutilizzabili e ricaricabili.
In secondo luogo promuovere il riciclaggio di alta qualità (“riciclaggio a circuito chiuso”), rendendo tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell’UE riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Infine ridurre il fabbisogno di risorse naturali primarie e creare un mercato ben funzionante di materie prime secondarie, aumentando l’uso della plastica riciclata negli imballaggi attraverso obiettivi vincolanti.”
E le bustine di zucchero quindi non saranno le sole ad esser eliminate dai locali. L’horeca dovrà ripensare anche tutta una serie di accessori presenti normalmente all’interno dei pubblici esercizi: “imballaggi monouso, contenenti singole porzioni o porzioni, utilizzati per condimenti, conserve, salse, creme per il caffè, zucchero e condimenti, ad eccezione di tali imballaggi forniti insieme ad alimenti pronti da asporto destinati al consumo immediato senza necessità di ogni ulteriore preparazione”.
Insomma, potrebbe esser la fine di un’era? Le bustine di zucchero sono un po’ entrati a far parte del rito del caffè italiano, al punto che in tanti le hanno utilizzate anche per portare avanti specifici messaggi a sfondo sociale, altri le hanno trasformate in piccole opere d’arte, al punto da poterci aprire dei musei e intenderle come pezzi da collezione.
