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giovedì 04 Luglio 2024
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Addio a Epaminonda Scaltriti, fondatore di Gruppo Argenta e icona del vending

Il portale vendingnews: “La notizia della sua dipartita lascia un vuoto in questo settore, soprattutto per i tanti imprenditori, manager e dipendenti, che l’hanno considerato un secondo padre e sono cresciuti con i suoi insegnamenti. Inizia il suo viaggio a pochi giorni dalla definitiva scomparsa della ragione sociale Gruppo Argenta, la sua amatissima creatura. Se ne sono andati insieme e insieme non saranno mai dimenticati"

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MILANO – La mattina del 27 maggio è venuto a mancare uno dei padri fondatori del vending italiano: Epaminonda Scaltriti detto Titti, fondatore e anima di Gruppo Argenta. Insieme all’aiuto dei due soci, Orazio Lugli e Ferdinando Meliani, Scaltriti ha colto l’opportunità di lanciare sul mercato il concetto della ristorazione automatica.

Epaminonda Scaltriti si spegne a 79 anni

Il portale vendingnews ricorda l’imprenditore Scaltriti, scomparso a 79 anni, affermando: “La notizia della sua dipartita lascia un vuoto in questo settore, soprattutto per i tanti imprenditori, manager e dipendenti, che l’hanno considerato un secondo padre e sono cresciuti con i suoi insegnamenti. Inizia il suo viaggio a pochi giorni dalla definitiva scomparsa della ragione sociale Gruppo Argenta, la sua amatissima creatura. Se ne sono andati insieme e insieme non saranno mai dimenticati”.

Per saperne di più sulla figura di Scaltriti, riportiamo di seguito l’intervista al presidente di Gruppo Argenta a cura di Alessandra Pellacani per la rivista “Il Secondo Rinascimento” pubblicata nel 2005. Scaltriti rivela i suoi primi passi nel mondo del lavoro all’età di 10 anni e le origini dietro il Gruppo Argenta, la sua crescita e la fondazione di Confida.

Chi è Epaminonda Scaltriti?

“Ai miei tempi s’iniziava a lavorare molto presto ed era frequente nella mia generazione interrompere gli studi dopo la quinta elementare. Anche se in me è rimasto il piacere di leggere e imparare.

Mi misi in proprio all’età di dieci anni. Oggi si griderebbe allo scandalo, ma in Italia negli anni cinquanta era normale che i bambini lavorassero. Nel 1955 iniziai il primo lavoro nei pubblici esercizi come ragazzo di bottega. Il 1° gennaio 1961, io e i miei due soci aprimmo il primo locale in proprio, cui seguirono altri due in pochi anni. Nel 1967, ebbi l’opportunità d’incontrare un operatore che mi propose di fare un contratto di acquisto per l’allocazione di un vending, cioè dei distributori automatici.

Eravamo i primi nell’area. A quei tempi era difficile allocare le macchine perché molti imprenditori pensavano che ai dipendenti bastasse bere acqua. Altri imprenditori, invece, di mentalità più aperta, ci diedero l’opportunità di portare un servizio di ristoro sul posto di lavoro, segnando una grande conquista da parte dei lavoratori.

Nel 1973, divenni membro dell’Associazione emiliano-romagnola della nostra categoria, in cui sono stato presenza attiva per ventitré anni, venti dei quali come presidente, e ho contribuito a migliorare l’associazione nazionale. Abbiamo fondato la Confida, che aggregava tutti gli addetti ai lavori del vending, tra cui c’erano produttori di beni strumentali, accessori, polveri di grano e caffè.

Mi sono sempre impegnato, non solo per la nostra azienda, ma anche per la categoria, perché ho sempre creduto che per fare impresa, specialmente quando un business è nuovo, non si può pretendere di avere l’esclusiva ma si deve cercare di diffondere questo business. Fino alla fine degli anni ottanta, il settore era instabile anche perché i beni strumentali non avevano raggiunto requisiti di affidabilità. Tuttavia, mi sono impegnato a far conoscere il progetto in Europa e nel mondo”.

Come è costituito attualmente il suo gruppo?

“Diciamo che ciò che gravita sulla mia persona va identificato in quattro situazioni distinte:

– Gruppo Argenta S.p.A., che è il maggior operatore del vending in Italia per consumazioni e fatturato detenuto dal fondo Advent International, e Gelso S.p.A., che è il contenitore delle azioni detenute dal sottoscritto, dall’amministratore delegato Roberto Franchini e dagli altri managers, che sono i responsabili operativi delle varie filiali e delle divisioni specializzate ai servizi del gruppo;

– Gelso stessa, che detiene partecipazioni di minoranza in altre aziende del vending in Italia;

– aziende di famiglia delle quali fanno parte solo il sottoscritto e familiari;

– Argematik Group, che detiene partecipazioni in dieci realtà operanti in altrettanti paesi europei e non, con attività di vending all’estero. In totale, il prossimo anno il nostro gruppo raggiungerà un fatturato di 160 milioni di euro circa e occuperà 1300 addetti circa”.

Il mercato al dettaglio richiede sempre novità. Quali sono nella rete di distributori automatici i prodotti che vendete? E come vengono recepiti?

“Noi cerchiamo sempre di proporre prodotti nuovi e beni strumentali che diano l’opportunità d’introdurli nella distribuzione automatica. Portiamo la nostra attenzione ai prodotti di marca e agli alimenti naturali, che rispondono a precisi requisiti nutrizionali. Siamo stati i primi a introdurre la frutta, ora stiamo attrezzando la linea del freddo, in modo da servire il cliente al meglio, sempre rispettando le normative igieniche.

Siamo sempre all’avanguardia nella ricerca in beni strumentali, nell’analisi e controllo del software, nei prodotti che siano sempre in linea con le esigenze del cliente”.

Un articolo apparso sul “Sole 24 Ore” di alcuni mesi fa riporta un’operazione da voi fatta con fondi d’investimento. Cosa può dirci in merito?

“I fondi d’investimento come investitori istituzionali per me sono stati una scelta che auguro a tutti gli imprenditori. Inizialmente, per me è stata una cosa sofferta, poiché si trattava di cedere azioni che rappresentavano il pacchetto di maggioranza nell’azienda.

Però, l’entrata di questi fondi ci ha permesso di fare una serie di investimenti molto importanti e ora posso dire che sono ancora più entusiasta della scelta che ho fatto. L’obiettivo dell’operazione con i fondi è di andare tra cinque anni in Borsa”.

Come si proietta il Gruppo Argenta nell’avvenire?

“Contiamo nel futuro di portare avanti il progetto di nuovi prodotti, nuovi segmenti di vendita, andare in luoghi dove non siamo presenti e creare aggregazione nel vending nel settore pubblico e in ogni luogo dove c’è aggregazione, con attenzione all’estero, sopra tutto seguendo la globalizzazione. Per seguire la globalizzazione è necessario essere presenti in ogni luogo con investimenti e con risorse umane a cui dare formazione. Per esempio, a Mantova abbiamo una scuola di formazione attiva da circa un anno e mezzo, che ha lo scopo di portare i nostri collaboratori a uno stato di serenità nel lavoro.

Crediamo che il nostro settore, le idee che abbiamo e il nostro modo di fare impresa ci faranno arrivare lontano. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 350 milioni di euro nei prossimi cinque anni con il gruppo aggregato e di andare in Borsa. A quel punto lascerò la direzione per andare a cercare nuovi stimoli.

Ai giovani chiedo che abbiano una sana ambizione. Dobbiamo creare entusiasmo e per creare entusiasmo bisogna dare esempio e per dare esempio bisogna scommettere. Creare le condizioni armoniose, la serenità nel posto di lavoro, nella famiglia e nei valori. Osservare ciò che ci sta intorno è molto importante perché guardare e ammirare fa capire che esisti, t’interessi, valorizzi, ti confronti”.

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