MILANO – Il clamore attorno all’affaire acrilamide nel caffè torrefatto non accenna a placarsi. Anzi, il clima rischia di farsi ancora più incandescente. Il giudizio definitivo della Corte Superiore di Los Angeles è atteso entro poche settimane.
Con il deposito della sentenza avrà inizio quella che si preannuncia sin d’ora una lunga e complessa vertenza giudiziaria, destinata a durare per anni.
A dare battaglia sarà uno stuolo di legali chiamati a difendere gli interessi dei massimi player statunitensi del caffè. Qualche nome? Starbucks, Caribou Coffee, Folgers, Keurig Green Mountain.
E la stessa Coca-Cola, con il suo marchio Gold Peak Tea & Coffee.
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