Era l’8 maggio 1886 quando il farmacista statunitense John Stith Pemberton diede vita, senza saperlo, a quella che sarebbe diventata la bevanda analcolica più famosa al mondo, la Coca-Cola.
Inizialmente rimedio contro mal di testa e stanchezza, il suo primo nome fu “Pemberton’s French Wine Coca” e la sua ricetta era simile a quella del “Vino di coca”, bevanda largamente diffusa in Europa.
La Coca-Cola nasce come bevanda alcolica, ma l’alcol venne poi sostituito dall’estratto di noci di cola che, combinate all’estratto delle foglie di coca, altro ingrediente della bevanda, diedero il nome definitivo al prodotto.
Anche la coca venne più tardi bandita, dato che dalla stessa pianta viene prodotta la cocaina, ma si continuò ad usarne un estratto inibito dalle sostanze tossiche.
Nonostante il potenziale successo che la Coca-Cola avrebbe potuto ottenenere, Pemberton non riuscì mai a far fruttare la miniera d’oro di cui era in possesso e, indebitato, finì per vendere la ricetta ad Asa Candler, famoso uomo d’affari che guiderà la scalata alla borsa di New York della fortunata bevanda.
Durante gli anni ’20, la Coca-Cola iniziò a diffondersi e la sua popolarità a crescere: loghi e pubblicità diventarono sempre più popolari, contribuendo al suo successo.
Nonostante si tratti di un prodotto di vastissima produzione, la ricetta della Coca-Cola non venne mai interamente svelata. L’ingrediente segreto potrebbe essere il cosiddetto aroma “7X”, ottenuto dall’estratto di foglie di Eritroxylum novogranatense, legalmente coltivate in Perù, la cui produzione è interamente acquistata dalla The Coca-Cola Company.
Effettivamente, non esiste imitazione che possa essere paragonata all’originale, non solo per il suo gusto, ma anche per storie e leggende che a questo prodotto sono legate.
Chiara Foti