BOSTON – Di recente si è tenuto a Boston negli Stati Uniti, il sensory summit organizzato dalla Specialty coffee Association (Sca). Riportiamo l’intervento di Aaron Davis del Royal Botanic Gardens, il terzo della serie di conferenze dal simposio Re:co, che approfondisce il ruolo delle specie di caffè selvatiche e sottoutilizzate per il loro potenziale ed eventuale utilizzo futuro.
Il panel ha visto coinvolti anche Vern Long, la Chief Executive Officer of World Coffee Research, Hanna Neuschwander, la communications director per World Coffee Research, la dottoressa Sarada Krishnan, Executive Director of International Women’s Coffee Alliance (IWCA) e la dottoressa Catherine Kiwuka, in-situ conservationist con l’Uganda’s National Agricultural Research Organisation.
Davis, focus nuove specie
La conferenza è partita dalla riscoperta avvenuta alla fine del 2018, della Coffea stenophylla – specie che non risulta imparentata né con l’Arabica né con la Robusta – in Sierra Leone, confermandone l’elevata resa in tazza.
Questa premessa ha nutrito il dibattito già aperto nella comunità rispetto al ruolo delle specie non commerciali e sottoutilizzate nel futuro di questa materia prima.
Il panel di Boston include diverse prospettive, in una panoramica delle specie con potenziale commerciale o di riproduzione guidata proprio dal dottor Aaron Davis dei Royal Botanic Gardens.
I temi trattati vertono sull’importanza di preservare le specie selvatiche
Su quali siano le misure necessarie per una loro conservazione efficace, nonché sulle questioni legali e morali relative all’accesso a queste specie.
L’analisi si è concentrata anche sul potenziale di queste specie nella riproduzione del caffè ed esempi di come gli agricoltori stiano già esplorando mercati di nicchia per le varietà rare.
Chi è il dottor Aaron Davis
Aaron Davis è Senior Research Leader di Crops and Global Change presso i Royal Botanic Gardens, Kew, nel Regno Unito. Le sue ricerche si concentrano sul caffè e sono documentate da un’ampia gamma di pubblicazioni scientifiche, tra cui quelle relative alla denominazione e alla classificazione delle specie di caffè, agli studi molecolari (DNA), alla conservazione, al cambiamento climatico, all’agroecologia e allo sviluppo sostenibile.
È la principale autorità mondiale sulle specie di caffè e ha viaggiato molto in Africa e in Madagascar per studiare le piante di caffè in natura e in coltivazione. Il suo lavoro attuale comprende l’uso e lo sviluppo di specie di caffè selvatiche e sottoutilizzate, in particolare nel contesto dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della diversificazione sensoriale.