VENEZIA – Caffè, stuzzichini dolci e salati, salatini e pizzette, biscotti e torte che arrivano sui tavolini del plateatico coperti con delle protezioni. Lo storico caffè Florian di piazza San Marco le sta studiando tutte per mettere al riparo clienti e camerieri dai violenti attacchi dei gabbiani.
Il primo esperimento lo ha fatto con coperchi usa e getta di plastica, le settimane scorse, ma non è andata bene. Ora ci riprova con dei più pratici coperchi in cartone.
«Gli attacchi dei gabbiani sono un problema anche sotto il punto di vista della sicurezza, fanno paura – dice il direttore del Florian Renato Costantini – per questo abbiamo iniziato a sperimentare dei sistemi per coprire gli snack fino al tavolo. I prototipi in plastica erano poco pratici, il cliente non sapeva dove metterli. Ora ci riproviamo con il cartone».
Nell’attesa che arrivino i nuovi modelli, gli snack più graditi ai gabbiani escono dalla cucina coperti da tovaglioli di carta. «Abbiamo notato una diminuzione degli attacchi con questo sistema».
Una volta che il cliente scopre i piattini, però, ecco che i gabbiani si avventano sul cibo e al Florian quando accade non resta che rifare i piatti a proprie spese. Nella lotta fai-da-te dei locali della piazza, ognuno cerca di difendersi come può.
Il Quadri ad esempio aveva provato a sistemare dei palloncini nella speranza di spaventare i volatili, inutilmente. Ora ha optato per gli spruzzini ad acqua. Appena i camerieri notano un gabbiano (o un piccione) arrivare minaccioso su un tavolino ne afferrano uno dal tavolino di servizio e annaffiano il volatile.
«Servirebbe una soluzione diversa, più drastica – dicono i dipendenti – per esempio impiegare un falconiere come negli aeroporti».
L’Associazione Piazza San Marco da oltre un anno sta tentando di risolvere il problema dei gabbiani dal quale invece a quanto pare sono al riparo i bar lungo la riva degli Schiavoni forse grazie ai tendoni. Ora è in contatto con una ditta specializzata nel trattamento degli odori, la Seneca Rouxair.
«L’idea è quella di spruzzare nell’aria delle essenze che fungono da repellente per i gabbiani, la ditta ha già sperimentato la cosa con piccioni e topi, ora si tratterebbe di provare anche con i gabbiani – spiega l’ingegner Domenico Lalli, segretario dell’Associazione – stiamo studiando la proposta ma ci rendiamo conto che non è affatto semplice, la piazza è un ambiente grande le sostanze si disperdono».
Servirebbero comunque i permessi del Comune e dell’ Usl 12, pronta a collaborare con i privati. Per l’associazione questo sarebbe il terzo tentativo in meno di un anno. La scorsa estate si era tentata la via dei dissuasori sonori con i versi di un rapace (come nel cimitero dell’isola di San Michele) .
E in autunno al Lido è stato sperimentato un sistema di palloncino con le fattezze di falco. Tutto inutile. Lalli lancia un appello: «Gli esperti di questi animali ci aiutino».