TORINO – Temperatura del latte tra i 52′ e i 54′ gradi, crema priva di bolle, tessitura molto fine e lucida e latte art. Sono queste le regole di un cappuccino perfetto, che ieri hanno dovuto mettere in pratica le centinaia di studenti intervenuti a Torino per l’11esima edizione del Campionato del Cappuccino.
Al Polo del ‘900 si sono sfidate 16 istituti alberghieri e centri di formazione provenienti dal Piemonte e dalla Lombardia.
A giudicare il loro lavoro professionisti del settore: Flavio Scanu (primo barman Hotel Principi di Piemonte), Beppe Poi (primo barman Grand Hotel Sitea), Luca Faeta (Bar Norman), Cristiano Ruggiero (Caffè Mulassano) e Antonio Peyrano (vice presidente Gruppo Spes).
I ragazzi erano chiamati a preparare due cappuccini in un minuto e mezzo di tempo. A svelare i segreti però di questo simbolo del made in Italy nel mondo è Sergio Pedone:”La prima regola è la pulizia della postazione.
Non puoi fare poi un buon cappuccino senza una macchina di livello e dosatore”. “Serve poi”, prosegue, “una super miscela di caffè, così come un latte di altissima qualità. In chiusura un operatore che sappia valorizzare tutto questo”.
Tra i giurati Luca Faeta, da circa 8 anni responsabile del Bar Norman:”Un cappuccino perfetto lo vedi dalla lucidità, schiuma e temperatura”. “Questi ragazzi lo fanno col cuore, il mondo del lavoro che incontreranno là fuori è molto diverso.
Ogni cappuccino che prepareranno sarà una cosa a sé”, conclude.
In tarda mattinata è passato a salutare i ragazzi del Campionato, il clown franco-algerino Miloud, che si è messo al fianco dei ragazzi di strada di Bucarest.
Dalla sua straordinaria esperienza, nasce Parada, associazione che porta in tournée per l’Europa strepitosi spettacoli di strada e che vede gli stessi ragazzi protagonisti.
In questi anni ha raccolto il sostegno utile ad aprire alcuni appartamenti sociali per accogliere i bambini di strada.