L’innovativo gelato artigianale, sviluppato dall’Università Politecnica delle Marche, punta a una filiera circolare e inclusiva, dedicata anche a persone con disfagia. Sostenibilità ambientale, economica e sociale sono al centro del progetto. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul Corriere del Conero.
Il gelato plant-based di Loreto
LORETO (Ancona) – Affrontare i temi della sostenibilità ambientale e dellʼinclusione, con gusto e leggerezza. È questo lʼobiettivo del progetto SusPlant-IC4.5, che lancerà presto la
sperimentazione di un innovativo gelato artigianale funzionale e salutistico, originato dalle principali filiere vegetali del territorio e destinato al consumo da parte di soggetti con difficoltà di deglutizione, ma anche di persone sane.
Ma non solo: dietro la produzione del gelato cʼè soprattutto lʼintento di costruire una filiera
circolare, dalla produzione alla distribuzione del nuovo dolce. Con lo scopo finale di creare un prodotto sostenibile per lʼambiente e lʼeconomia.
Il progetto è stato presentato a Loreto, nel rinnovato Bastione Sangallo, nel pomeriggio di sabato 21 settembre.
Il progetto, capitanato dallʼUniversità Politecnica delle Marche con i Dipartimenti di Medicina Clinica e di Agraria, sarà finanziato dallʼUnione Europea nellʼambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con uno stanziamento di 800.000 euro e vede una proficua partecipazione di stakeholder e partner realizzativi.
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