LONDRA – Sarà un gelato alla mozzarella di bufala quello che preparerà Simone Bonini il 23 febbraio a Londra, nell’ambito della tappa londinese de Le Strade della Mozzarella, l’appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione della mozzarella di bufala campanaDdop che si terrà il 13 e il 14 aprile a Paestum (Salerno).
All’Hotel Baglioni di Londra (Hyde Park Gate) si alterneranno sul palco del tour europeo iniziato a Parigi e passato anche a Ginevra, chef e produttori chiamati a valorizzare questo prodotto tipico campano: dai pizzaioli Francesco e Salvatore Salvo agli chef Michele Deleo e Andrea Aprea, dal creativo maestro gelatiere Simone Bonini ad arrivare a Giorgio Scarselli e Maria Rina chiamati a promuovere il ragù napoletano e la Panzanella.
Realizzato con latte e panna di bufala e, naturalmente, con mozzarella di bufala, il gelato preparato da Simone Bonini risulta come una prelibata crema senza uovo: “Questo per me è il gelato – commenta Bonini – e a volte è proprio la semplicità a risultare il traguardo più difficile, arrivare a gelare prodotti simbolo di una tradizione o di un territorio come nel caso della mozzarella di bufala, pilastro fondamentale della cucina mediterranea.
Proporla sotto forma di gelato, in una variante avvalorata e impreziosita dalla lavorazione artigianale in cui non solo la mozzarella, ma anche il latte e la panna di bufala contribuiscono a evidenziarne l’essenza, è un po’ come farla tornare al suo stato iniziale”.
Il gelato alla mozzarella di bufala rientra nel ventaglio dei gelati gourmet che Simone Bonini ha ideato a partire dall’apertura di Carapina, il suo primo locale a Firenze nel 2008. Da allora il gusto IGrandiFormaggiItaliani (che alterna, in un viaggio da Nord a Sud, dal pecorino al gorgonzola, dalla mozzarella ai caprini) è sempre tra i 16 gusti che compongono la carta dei due locali di Firenze e di quello a Roma.
“Credo – prosegue Bonini – che la contaminazione tra i vari mondi che compongono la cucina sia fondamentale. Le mie creazioni sono frutto di “viaggi” ed “esperienze” sensoriali che riverso nei miei gelati, che diventano essi stessi componenti ed abbinamenti del piatto. La necessità di creare gusti e sapori nuovi, che sostengano e che siano una valida alternativa alla frutta di stagione, non deve sconfinare, però, nell’eccesso”.